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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Anagni, firmato ducumento d'intenti per il contratto di fiume Valle del Sacco tra venti Comuni

Primo atto ufficiale, venerdì pomeriggio nell'aula consiliare di Ceprano, verso il Contratto di fiume per il bacino idrografico del Sacco. Lo hanno sottoscritto venti Comuni che fanno parte del Coordinamento dei sindaci della Valle del Sacco...

Primo atto ufficiale, venerdì pomeriggio nell'aula consiliare di Ceprano, verso il Contratto di fiume per il bacino idrografico del Sacco. Lo hanno sottoscritto venti Comuni che fanno parte del Coordinamento dei sindaci della Valle del Sacco, firmando il Manifesto di Intenti e costituendo il Comitato di promotore.

Il documento è stato firmato da sindaci e amministratori di Acuto, Anagni, Arce, Carpineto Romano, Ceprano, Colleferro, Falvaterra, Ferentino, Fumone, Gavignano, Genazzano, Morolo, Paliano, Patrica, Piglio, Pofi, Segni, Serrone, Sgurgola e Valmontone. Insieme alle amministrazioni comunali, hanno sottoscritto il manifesto le associazioni Legambiente, Retuvasa e Pulliamo e la Coldiretti. Erano presenti, per la Regione Lazio, i consiglieri Cristiana Avenali e Daniela Bianchi ed Eugenio Monaco (Bonifica dei siti inquinanti).

Un'importante tappa per il gruppo di Comuni costituito nel 2014 e coordinato dal sindaco di Anagni, Fausto Bassetta, che per numerosi mesi ha lavorato a favore di questo processo partecipativo che porterà al Contratto di Fiume, strumento di programmazione per la pianificazione e la gestione del territorio fluviale attraverso azioni di prevenzione, monitoraggio delle emergenze idrogeologiche e di inquinamento. L'iter è stato illustrato dall'assessore all'Ambiente del Comune di Ceprano, Elisa Guerriero, dalle consigliere regionali Avenali e Bianchi e da Monaco. Per tutti, la firma del Manifesto di intenti rappresenta un passo ancora più significativo dal momento che riguarda un'area inserita all'interno di un Sito di interesse nazionale per il quale è stato avviato il processo di bonifica.

Il percorso del Contratto di Fiume è partito da Anagni nel 2014 in un convegno promosso da Legambiente e successivamente portato all'attenzione del Coordinamento dei sindaci della Valle del Sacco con l'obiettivo di dotarsi di uno strumento che, mettendo insieme diversi attori del territorio, può permettere azioni concrete per la rinascita del bacino del Sacco.

Soddisfatto il sindaco di Anagni, Fausto Bassetta, che ha evidenziato l'impegno profuso per mesi dai Comuni del Coordinamento e dalle associazioni, con la consapevolezza che la sottoscrizione del Manifesto di Intenti rappresenta soltanto un punto di partenza e che adesso sarà necessario intensificare gli sforzi per portare a termine gli adempimenti successivi.
DANIELA BIANCHI CONSIGLIERA REGIONALE DEL LAZIO - GRUPPO MDP

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Valorizzazione e riqualificazione della Valle del Sacco partendo dal "basso", con la partecipazione di amministrazioni locali, associazioni, imprese e cittadini. Questo obiettivo è sempre più vicino. Ieri a Ceprano, con la firma del "Manifesto di intenti" si è fatto un ulteriore passo verso il Contratto di Fiume per la Valle del Sacco. Uno strumento necessario per la gestione dei bacini fluviali in modo innovativo, trasparente e partecipato. Il Contratto di fiume infatti è un accordo volontario che consente di raccogliere e avviare progetti territoriali che trovano il proprio tratto di unione in un fiume. Esempi di questo genere sono già attivi in Italia ed Europa, come nel caso del fiume Seveso dove si sta realizzando un parco fluviale che coinvolge 12 Comuni.La novità più importante di questo accordo è il protagonismo dei Comuni, svolto fino in fondo. Ieri l’accordo è stato sottoscritto da 18 Comuni delle province di Frosinone e Roma, ma anche da associazioni e organizzazioni di categoria. Da anni infatti le associazioni di cittadini ne chiedono l’attivazione, e anche grazie al loro costante pungolo, oggi siamo più vicini alla sua realizzazione.La firma del manifesto di intenti arriva dopo un lungo percorso di incontri e discussioni e dimostra che è in corso anche un cambio culturale nell'affrontare il problema. È infatti importante e niente affatto scontata la diretta presa in carico del problema e una visione unica, come un unico territorio da mezzo milione di abitanti, per lavorare ad una nuova della Valle del Sacco. Non parliamo più di sole bonifiche, necessarie e prioritarie, ma si ha lo strumento operativo che potrà consentire di attuare progetti di innovazione sociale che hanno a che fare con il recupero delle aree industriali, la fruibilità delle sponde del fiume e delle aree naturali, rilancio turistico culturale e una corretta gestione delle acque.


Un fiume che da problema diventa risorsa, infrastruttura su cui poggiare una parte importante dell'economia locale. In tutto questo, la Regione avrà un ruolo di coordinamento e attrazione delle risorse, soprattutto quelle europee, oltre allo stanziamento regionale da 400 mila euro per sostenere l'avvio dei Contratti di Fiume. I prossimi passi, da fare in tempi brevissimi, saranno quelli della stipula vera e propria del contratto di Fiume che permetterà di utilizzare al meglio le risorse regionali ed europee già stanziate per la Valle del Sacco.

Così Daniela Bianchi, Consigliera Regionale del gruppo MDP e coordinatrice del Tavolo sulla Valle del Sacco insediato in VIII Commissione in occasione della firma del "Manifesto di intenti" che definisce il comitato promotore del Contratto di Fiume, avvenuta ieri presso il Comune di Ceprano.

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