Anagni, Saxa Gres non convince le Guardie Ambientali Volontarie
Saxa Gres, un nome che per le Gav non coincide con i canti dedicati alle colline ubertose dell’antica regina degli Ernici. Il giubilo di sindacati e politici per la possibile riapertura del sito ex Marazzi non sembra entusiasmare gli ambientalisti...
Saxa Gres, un nome che per le Gav non coincide con i canti dedicati alle colline ubertose dell’antica regina degli Ernici. Il giubilo di sindacati e politici per la possibile riapertura del sito ex Marazzi non sembra entusiasmare gli ambientalisti, che fin da subito avevano mostrato attenzione verso un’attività che secondo le Gav di Legambiente non sarebbe altro che “il trattamento di rifiuti altamente pericolosi, accettato in nessun’altra zona d’Italia”. I tecnici impegnati nell’allestimento degli impianti, a loro dire quasi pronti, ammettono che nel ciclo sono previsti spazi per il recupero di materiali da trattare con circospezione; ed i più loquaci fanno spallucce rispetto ad una produzione studiata “per smaltire le ceneri da termocombustione”. Nel sito aziendale si parla, tra l’altro, di “recuperare materiali inerti dal trattamento dei rifiuti. E puntando sulle rinnovabili, fin da subito sul fotovoltaico”. Il fotovoltaico, con la celebrata “tegola”, che si è rivelato un vero flop, giustificato a suo tempo con un laconico “crisi del fotovoltaico: si chiude”. La Saxa, sempre sul sito, parlava della crisi della mattonella proponendo la soluzione “La risposta è – almeno sulla carta- semplice: occorre abbattere questi esborsi trovando un nuovo modello. Ad esempio recuperando materiali inerti dal trattamento dei rifiuti”. La frase ad effetto “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. Marcel Proust” convince ancora meno le Gav, che la considerano “ciliegina su una torta affatto gradevole”. In ultimo, ma non il meno importante, il giudizio finale sulla maiolica che le Gav considerano “radioattiva”: rifinire un’abitazione con tali prodotti, potrebbe significare aggiungere al Radon, scientificamente presente in quantità significante, ulteriori materiali pericolosi per la salute umana”. Geronimo