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Anagni, un’altra nube nera si alza nel nord Ciociaria. Questa volta dalla Marangoni e torna l’incubo inquinamento

Ci risiamo. Dopo il pauroso incendio del giugno scorso nella stabilimento dell’Ener combustibili di Castellaccio nel comune di Paliano, questa mattina dalle parti della fabbrica Marangoni Tyre che nei mesi scorsi è stata chiusa, si è alzata una...

Ci risiamo. Dopo il pauroso incendio del giugno scorso nella stabilimento dell’Ener combustibili di Castellaccio nel comune di Paliano, questa mattina dalle parti della fabbrica Marangoni Tyre che nei mesi scorsi è stata chiusa, si è alzata una densa nube nera. Tutta la zona a ridosso dell’anticolana e della parte bassa della città, chiamata osteria della Fontana, è stata invasa da questo fumo ed in rete sono iniziate a girare le prime immagini. Già dalla sera precedente nella zona vi era un forte odore acre. L’azienda della Marangoni produceva Pneumatici e di conseguenza aveva degli scarti in materiale gommoso che bruciava con un inceneritore presente all’interno della fabbrica.

Negli ultimi giorni intorno alla fabbrica vi era fermento con gli operai che cercavano di capire che fine dovranno fare.

I carabinieri della locale stazione agli ordini del Capitano Airoldi ed i responsabili dell’ARPA Lazio sono intervenuti sul posto per le verifiche del caso. Solo qualche giorno fa il sindaco Carlo Noto aveva emesso un’ordinanza con la quale aveva vietato l’utilizzo degli ortaggi nella zona e il consumo delle uova anche se non si era capito bene in base a quale rivelazioni e soprattutto da chi erano state fatte.

Con questo nuovo episodio torna ad affacciarsi nel nord Ciociaria il problema dell’inquinamento ambientale ed ora bisogna attendere i risultati delle analisi.

LA NOTA STAMPA DELL'ASS. AMBIENTALISTA RETUVASA

«L’ennesima fuoriuscita di fumo, molto più grave del solito», così Letizia Roccasecca e Domenico De Carolis, Codici Anagni. «Abbiamo chiamato il Comando dei Carabinieri di Anagni che, dopo essere giunto sul posto, ha fatto intervenire l’ARPA. Non è possibile continuare così. Quasi ogni notte i residenti avvertono cattivi odori provenire dall’inceneritore di pneumatici».

Dalla Rete per la Tutela della Valle del Sacco rilanciano il coordinatore provinciale Francesco Bearzi e il presidente Alberto Valleriani: «Un incidente probabilmente grave, in una situazione paradossale. L’impianto produttivo chiude e rimane in attività una fonte inquinante di prima grandezza, l’inceneritore di pneumatici, con esiti storici e attuali sotto gli occhi di tutti. Un inceneritore che, è bene ricordarlo, al contrario di quelli di Colleferro non garantisce la pubblicazione dei dati delle emissioni in continuo. La situazione è intollerabile. Ci auguriamo che l’impianto produttivo possa riprendere l’attività, ma la crisi occupazionale non induca la politica a concepire una sorta di “delega in bianco” all’incenerimento o magari la riesumazione del tecnicamente insostenibile progetto di incenerimento del “car fluff”».

Foto presa dal gruppo FB del movimento 5 stelle di Anagni

DF

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