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Sabato, 20 Aprile 2024
Anagni Piglio

Piglio, 1 febbraio festa per il Beato Andrea Conti con il Vescovo

Il Beato Andrea, della famiglia Conti di Valmontone, era spesso ricercato da coloro che soffrivano nell’anima e nel corpo a causa del demonio. Molti ossessi furono “liberati” sulla tomba del Beato.

Il Beato Andrea, della famiglia Conti di Valmontone, era spesso ricercato da coloro che soffrivano nell’anima e nel corpo a causa del demonio. Molti ossessi furono “liberati” sulla tomba del Beato.

Andrea, l’eterno beato della Chiesa, ma un grande Santo per i pigliesi, pregava insistentemente Dio perchè liberasse dalle ossessioni diaboliche non solo le singole persone schiave di Satana che gli venivano presentate, ma anche tutto il Paese.

Il potere sui demoni concesso da Dio al beato Andrea in vita non cessò di essere sperimentato dai devoti anche dopo la morte di Andrea (1302) e trasmessici da testimoni oculari che ci fanno conoscere la fonte dei suoi meriti straordinari di esorcista ottenuti da Dio. Infatti Andrea veniva chiamato il “flagellum demoni” per le sue doti di rigorosissima austerità e di umiltà.

La formula deprecatoria che ha risolto gli esorcisti è stata: “per l’umiltà del Beato Andrea ti comando di allontanarti da codesto corpo”. Come pure si è rilevata di grande e particolare efficacia l’invocazione: “Ora pronobis beate Andrea” unita all’imposizione della reliquia del suo cilizio.

La comunità religiosa di San Lorenzo in Piglio insieme alla fraternità O.F.S. “Beato Andrea Conti”, hanno programmato nella chiesa di San Lor enzo:

-un triduo con la celebrazione di una Santa Messa, preceduta dal Rosario, il 29 e il 30 Gennaio ore 15,30;

-Vespri solenni con il canto dei Salmi, il 31 Ge nnaio ore 15,30;

-una mostra “storico-iconografico-agiografica” per testimoniare la costante vivace devozione della popolazione pigliese al Beato lungo i secoli.

Il 1° Febbraio, anniversario della morte del Beato: -una Santa Messa alle ore 9,30, che verrà celebrata da Sua Eccellenza Mons. Lorenzo Loppa, vescovo della diocesi Anagni-Alatri;

-Vespri soenni con il canto dei salmi e bacio della Reliquia del Beato alle ore 15,30

Tutto questo affinchè il “nostro” Andrea Conti, riacquisti l’importanza dovuta e che le sue opere in terra, non restino per i posteri solo un vago ricordo.

Ancora oggi i fedeli si soffermano a vedere la croce, a sbarre di uguali dimensioni di circa 15 centimetri, contornata da fori di fissaggio di una grata (ora scomparsa) a difesa della croce stessa praticata dal Beato per fugare il demonio.

Un’altra croce latina si può vedere su un macigno isolato lungo la Via San Lorenzo nella zona tuttora chiamata “la Cona del Beato Andrea”. Con questo segno di croce in “marmo insculpto” strumento di vittoria del Beato, il frate esorcista eluse tutti gli astuti tentativi dei nemici infernali. La guerra con i demoni fu per Andrea ininterrotta tanto che, ancora oggi, la gente sale l’erta via per raggiungere la chiesa di San Lorenzo e per pregare il frate esorcista.

IL BEATO ANDREA CONTI NEI CICLI PITTORICI ESISTENTI IN MOLTE CITTÀ ITALIANE E STRANIERE.

A Firenze il ciclo degli affreschi di Santa Croce, nella Cappella Castellani affrescata da Agnolo Gaddi tra il 1383 e il 1385 presenta anche figure di santi francescani ai lati delle scene.

Tra queste, nella parte sinistra guardando la cappella, tra San Ludovico di Tolosa e Ubertino da Casale è inserita la figura del Beato Andrea Conti di Anagni, che rifiuta la porpora cardinalizia gettando via il cappello (rosso), insieme ad altre importanti figure del mondo religioso principalmente francescano conventuale.

Un’altra immagine del Beato Andrea Conti, viene ritratta esattamente nell’intradosso dell’arco della Cappella Rinuccini, affrescata da Giovanni da Milano tra il 1363 e il 1366;

un’altra immagine, in affresco del beato Andrea nella sacrestia della Basilica di Santa Croce molto simile a quella della Cappella Maggiore, tra il 1388 e il 1393, ma anteriore come datazione, dove il Beato è senza il libro in mano (dopo 1369, attribuita a Matteo di Pacino seguace di Giovanni da Milano). Qui il Beato Andrea è in compagnia di San Francesco, San Ludovico di Tolosa, Sant’Antonio da Padova. Il libro in mano, rappresentato successivamente, è quello scritto dal Beato sul parto di Maria Vergine. Infine un’altra immagine nella Cappella Maggiore in una delle vetrate.

A Piglio la più antica immagine del Beato Andrea Conti con il libro in mano è stata rinvenuta nel 1986 nella chiesa di San Rocco-Madonna della Valle, nell’affresco del 1300 di scuola giottesca-napoletana, insieme alla Madonna delle Rose con bambino in trono, a San Giovanni Evangelista, a San Leonardo e a Sant’Antonio Abate e nel soffitto della sacrestia della Collegiata santa Maria Assunta dove il Beato Andrea è raffigurato insieme e a San Lorenzo e la Madonna in trono.

A Ragusa Ibla una cartolina ritrae il Beato Andrea Conti nella chiesa di San Francesco.

Altri cicli pittorici riguardanti il Beato Andrea sono presenti in località di varie regioni d’Italia , quali Palermo, Asti, Chieti, Benevento, Firenze, Lucera, Ragusa Ibla, Piacenza, Noto e Oristano per non parlare delle località del Lazio, da Bagnoregio ad Arpino, da Nettuno a Poli, da Segni, a Veroli, da Ferentino ad Alatri oltre ad Anagni, dove è ritratto in una pala nella sacrestia della Cattedrale di Anagni e dove viene invocato come patrono “minus principalis” di tutta la diocesi.

Per completare questo sguardo panoramico, dobbiamo anche aggiungere che, essendo stato il culto verso il Beato Andrea Conti, promosso quasi esclusivamente dai Frati Minori Conventuali, l’assenza forzata di detti religiosi da molte delle località su elencate ha influito negativamente sul culto medesimo, per cui se oggi non è difficile trovare in quegli stessi luoghi un quadro o un immagine pittorica che ricordi il Beato è diminuita e, a volte scomparsa la devozione a questo “insigne”, quanto umile Beato che, pur essendo stato raffigurato in ogni epoca ed in moltissime località, anche straniere, da ben tre secoli circa è rimasto semplicemente e solamente “Beato”.

Giorgio Alessandro Pacetti

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