Carpineto, ritrovati testi inediti di Papa Leone XIII

Ritrovati testi inediti di papa Leone XIII: si tratta di sciarade scritte in latino che apparvero in forma anonima sul finire del XIX secolo sulla rivista “Vox Urbis”. La scoperta si deve al lavoro e allo studio degli allievi della Scuola Media “Leone

XIII” di Carpineto Romano, Milana Anita, Panetti Maria Clara e Giulia Jakubowska, coadiuvati dai compagni Campagna Giada, Procopio Giulia, Cavaiere Jolanda, Polidori Marina e Cacciotti Francesco, e dal prof. Stefano Gelsomini, confluito nel volume “Ænigmata. Le sciarade di papa Leone XIII”

La sciarada era un passatempo enigmistico molto di moda nel secolo scorso e si ha notizia che fin dalla sua età giovanile papa Pecci si dilettava a comporle.

Ma quando a Roma nel 1898 apparve in edicola la rivista “Vox Urbis”, un periodico totalmente scritto in latino nato per volontà di Aristide Leonori, architetto ingegnere ed editore, papa Leone XIII ne divenne un regolare collaboratore fin dal primo numero e le sue sciarade vennero pubblicate in forma anonima o con lo pseudonimo “X.” nella pagina dei giochi nella rubrica “Ænigmata. Il solutore avrebbe ricevuto un libro in latino di poesie del papa o altro soggetto religioso.

L’attribuzione di queste sciarade a Papa Leone XIII è stata possibile grazie al ritrovamento dell’articolo “I passatempi di Leone XIII”, apparso in prima pagina il 9 gennaio 1899 sul quotidiano parigino “Le Figaro”, nel quale il corrispondente da Roma e vaticanista, Felix Ziegler, con stupore dava la notizia di un papa compositore di enigmi, notizia che gli era stata confermata da sue fonti riservate interne alla Santa Sede.

“Per la nostra comunità, la scoperta di testi inediti di papa Leone XIII è sempre un fatto importante” afferma il sindaco di Carpineto Romano, Matteo Battisti, che ha permesso la pubblicazione della antologia di sciarade “e che ciò lo si debba grazia al lavoro di ragazzi fatto nella scuola è ancora più importante. Le sciarade in latino si possono inserire nella produzione poetica minore di Leone XIII, la cui capacità di versificare anche nella lingua di Virgilio, era all’epoca apprezzata da poeti come Pascoli e Carducci. E bene hanno fatto i ragazzi ed il prof. Gelsomini ad inserire in appendice anche le poesie in latino apparse su Vox Urbis, una delle quali peraltro presenta un testo diverso rispetto a quello finora noto. Sottolineo con piacere, infine, come i ragazzi abbiano ricevuto un importante aiuta dalla Biblioteca Civica di Novara, segno di una scuola sempre più aperta ed apprezzata”