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Valle Del Sacco

Tornano i gabbiani nella discarica di Colle Fagiolara. Siamo sicuri che i rifiuti siano a norma?

A questa domanda da una risposta la Rida Ambiente con una lettera indirizzata a 10 comuni dei castelli romani, all’Arpa, alla regione ed ai carabinieri parlando di rifiuti con una frazione biologica superiore al 15%

Da quando la discarica di Colle Fagiolara, nel comune di Colleferro ma ai confini con quello di Paliano e di quello che resta del Parco naturale della Selva, ha ripreso a funzionare a pieno regime tutti coloro che passano su via Palianese hanno notato che migliaia di gabbiani (foto in alto) sono tornati a nutrirsi degli scarti dei rifiuti che quotidianamente vengono scaricati da decine e decine di camion.

La puzza

Rifiuti che stanno provocando anche i “consueti” odori nauseabondi che per i ragazzi dell’Ipia e per gli abitanti della zona sono tornati ad essere un problema molto serio. Solo qualche giorno fa vi avevamo raccontato della protesta del comitato residenti con i rappresentanti che sono tornati in strada per far sentire le loro ragioni.

La lettera della Rida Ambiente

In queste ore siamo entrati in possesso di una lettera della società dei castelli romani Rida Ambiente in cui sono alcuni passaggi molto importanti che cercano di fare chiarezza appunto sulla lavorazione di questi rifiuti e sulla tipologia degli stessi prima che questi vengono caricarti sui camion e portati in discarica. La missiva è indirizzata alle amministrazioni di 10 comuni dei castelli romani, all’Arpa Lazio, alla Regione Lazio, al Noe ed ai carabinieri forestali.

La società Rida Ambiente, che si occupa di trattamento rifiuti, dotata di un impianto TBM, chiede: “Chiarimenti in merito alla scelta di questi 10 comuni – si legge appunto nella lettera - di indirizzare i rifiuti destinati al solo trattamento meccanico alla Ecosystem Spa di Pomezia. Dopo l’incendio avvenuto il 1° luglio del 2016, dell’impianto di TMB di Pontina Ambiente, la Regione Lazio aveva prescritto anche ai Comuni sopracitati di conferire i rifiuti urbani non differenziati esclusivamente ad altri impianti di trattamento meccanico biologico (Saf Ecologia di Viterbo) e trattamento biologico meccanico (Rida Ambiente), ritenendoli più idonei e vicini.

La scelta della Regione

Successivamente la Regione Lazio ha rimesso la scelta dell’impianto al Comune, specificando che gli impianti TM (trattamento meccanico) come quello della Ecosystem Spa, avrebbero potuto trattare solo l’indifferenziata secca, priva di organico. Non si comprende perché i Comuni destinatari della lettera conferiscano i rifiuti urbani non indifferenziati ad Ecosystem Spa in quanto questa è priva della sezione di stabilizzazione biologica. Difatti secondo delle analisi merceologiche effettuate da Rida, il rifiuto che va all’impianto di trattamento ha una frazione biologica superiore al 15%, il massimo prescritto, che “comporta maggiori emissioni atmosferiche ed odorigene moleste, incremento della pericolosità e delle quantità dei percolati nelle discariche di Civitavecchia, Colleferro e Roccasecca”.

Quest’ultimo passaggio potrebbe essere fondamentale per chiarire il perché siano tornati i gabbiani nella discarica di Colle Fagiolara in quanto tutti sappiamo che questi uccelli mangiano i resti del cibo e non certo la plastica. Non sarebbe il caso che l’amministrazione di Colleferro chiedesse agli enti preposti di controllare che tipo di rifiuti stanno arrivando sul suo territorio?

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