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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Colleferro, sabato 26 il gruppo consulta le Donne in piazza per parlare del mancato rispetto delle regole

Sabato 26 ottobre 2013, dalle ore 10, il gruppo Consulta le Donne di Colleferro sarà in largo san Francesco (piazzale della posta) per incontrare la cittadinanza. Sembra che qualcuno, per assicurarsi che sabato sia una bella mattinata di sole...

Sabato 26 ottobre 2013, dalle ore 10, il gruppo Consulta le Donne di Colleferro sarà in largo san Francesco (piazzale della posta) per incontrare la cittadinanza. Sembra che qualcuno, per assicurarsi che sabato sia una bella mattinata di sole, abbia affidato questa richiesta alle monache di clausura del monastero delle Clarisse di Roma, chiedendo loro di intercedere con Dio.

"Ritrovarsi in piazza è sempre un momento di partecipazione collettiva, di cui la città ha bisogno, un modo semplice per stare insieme in uno spazio pubblico, dove agire la democrazia. Sarà l'occasione per chi vuole dire qualcosa di prendere il microfono ed intervenire in modo spontaneo. Per questo non sono stati preparati interventi, ma saranno proposti temi di discussione ed allestiti banchetti informativi", commentano le attiviste del gruppo Consulta le Donne. Un primo argomento è sicuramente il rispetto delle norme che assicurano condizioni di pari opportunità e la presenza di entrambi i sessi nelle giunte comunali, su cui Rete per la parità, gruppo Consulta le Donne e Cittadini e Cittadine di Colleferro hanno presentato ricorso al TAR del Lazio nel gennaio 2013. L'11 settembre il TAR lo ha accolto e condannato il Sindaco Cacciotti a provvedere al rimpasto della Sua Giunta sulla base del principio che la parità di genere tra uomini e donne costituisce un principio fondamentale del nostro ordinamento giuridico e che la concreta atttuazione del principio di non discriminazione deve essere individuata nel 40 per cento, una soglia prossima alla pari rappresentanza dei generi. Il Sindaco Cacciotti tuttavia ha deciso di resistere al TAR ed ha presentato appello al Consiglio di Stato. "Vogliamo tuttavia sottolineare che il Sindaco di Colleferro Cacciotti ci aveva negato anche questa volta la possibilità di stare in piazza Italia perchè siamo una voce forte, fuori dal coro, che rivendica attenzione a materie trascurate dall'Amministrazione comunale, ma vicine e avvertite dalla cittadinanza, come i servizi socio-sanitari per il territorio, dichiarano le attiviste del gruppo Consulta le Donne. Solo la pronta disponibilità del Sindaco di Carpineto Romano, Briganti, consentirà, se possibile, di inserire tra le attività dei Tavoli tematici, previste nel Piano di zona 2013 per la programmazione di servizi e interventi sociali, un Tavolo tematico per le politiche di genere e le pari opportunità, attraverso le quali è possibile far passare la cultura dell'uguagliana tra i sessi, che significa rimuovere le cause della disuguglianza delle donne. Proprio nel riconoscimento di tale parità risiede uno degli elementi per prevenire e contrastare la violenza e gli atti persecutori nei confronti delle donne, i quali sono una violazione dei diritti umani fondamentali, una negazione dei diritti della persona, riconoscimento su cui il nostro Paese registra un enorme ritardo culturale, che si è cercato di superare, ma limitatamente, con la nuova legge sul c.d. femminicidio, in vigore dal 16.10.2013. La cultura della democrazia paritaria è alla base della sentenza del TAR, che ha stabilito che le donne devono essere presenti nelle giunte comunali nella misura di 2 assessori su 5; inoltre, in base alla nuova legge sulla rappresentanza di genere n. 215/2012, le donne in lista dovranno essere almeno 6 su 10 candidati. Le sentenze e le leggi sono importanti perchè aiutano a far compiere questi passi avanti, ma il vero progresso nelle relazioni umane si realizza attraverso la cultura, nelle sue infinite forme, anche difendendo le nostre ragioni, resistendo all'appello del Sindaco Cacciotti al Consiglio di Stato. Cultura, per il gruppo Consulta le Donne, è anche vigilare sui beni pubblici che la esprimono, come il Museo Marconiano delle Telecomunicazioni - Collezione Cremona e il Teatro Vittorio Veneto; controllare i beni comuni che appartengono alla collettività, tra cui l'Acqua Pubblica; vigilare sull'ambiente che abbiamo ricevuto come patrimonio da trasmettere a chi verrà dopo di noi, ai quali lasceremo i costi legati all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e della terra.; chiedere l'introduzine dei delitti contro l'ambiente e la legittimazione all'azione per danno ambientale delle Associazioni; pretendere un Patto Ambientale, come sfida civile degli ambienalisti per combattere i nemici della salute pubblica e del territorio.

Anche sostenere convintamente gli strumenti della democrazia partecipativa è una scelta culturale perchè mira ad accrescere il livello di consapevolezza politica, al fine di rendere il nostro sistema rappresentativo più partecipativo e ad estendere la sfera del controllo democratico ad istituzioni chiave, come il Comune, nelle quali la maggior parte delle persone conduce la propria vita.

Chiediamo quindi alla nostra Amministrazione comunale di dare attuazione alla Mozione approvata all'unanimità dal Consiglio comunale il 9.9.2013 e istituire la Consulta comunale delle donne, adottando il relativo Statuto e Regolamento.

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