rotate-mobile
Valle Del Sacco

Labico, il papà di Valerio replica al Sindaco: "un sms dopo 500 giorni è poca cosa". Intanto in piazza si scaldano gli animi

Questa brutta e tragica vicenda nella serata di giovedì si è arricchita di un nuovo capitolo. Mentre cercavano di spostare lo striscione alcuni cittadini sono stati aggrediti nella centralissima piazza del mercato

La drammatica vicenda della morte del giovane Valerio Frijia si arrichisce di un nuovo “brutto” capitolo. Solo poche ore fa vi avevamo raccontato della posizione dell’amministrazione comunale in cui il sindaco, dopo il polverone sollevato sui social da alcuni liberi cittadini e dai familiari del giovane alla ricerca della verità su questa assurda vicenda, parla di Labico come di una città senza omertà e della massima collaborazione. Il padre replica al primo cittadino dicendo che dopo oltre 500 giorni un sms per scambiare due chiacchiere è veramente poca cosa.

L’aggressione in piazza

Come se non bastasse giovedì sera verso l’ora di cena alcune persone che hanno promosso la campagna sulla rete per la ricerca della verità sulla morte di Valerio si erano dati appuntamento in piazza per spostare lo striscione con su la scritta “verità e giustizia per Valerio” sono stati aggrediti da alcuni genitori presenti nella centrallissima piazza del mercato e ci sono stati attimi di concitazione con urla e sedie che sono volate.

Il post del padre di Valerio in replica all’amministrazione

In merito alle notizie apparse negli ultimi giorni su siti istituzionali collegati all'amministrazione comunale e relative ad un recente contatto avuto nei miei confronti da parte loro, tengo a precisare alcune cose: è vero che in data 02/09/2019 sono stato cercato dapprima telefonicamente da alcuni uffici comunali e successivamente dal sindaco, tramite un messaggio whatsapp, per invitarmi ad andare presso  i suddetti uffici " per fare una chiacchierata .... "

A tal fine ritengo che: tale invito mi sembra leggermente tardivo dal momento che dal giorno 13/01/2018, giorno della morte di Valerio, sono passati la bellezza di 500 giorni che per noi sono stati tanto lunghi e dolorosi, e nel frattempo in tutto questo lungo periodo mi pare che nessuno si era mai interessato, se non in maniera sporadica e svogliata, nè alla storia di Valerio, nè alle nostre vicende giudiziarie connesse al caso;

l'invito mi sembra piuttosto "generico" e tardivo anche perchè successivo all'appoggio ed al sostegno offertomi, senza fini di lucro nè di alcun genere di favore o scambio ma sincero e coraggioso, da parte di un gruppo di persone facenti parte di alcuni gruppi social, tra i quali "Noi per Labico" che sta cercando, con grande coraggio e non senza fatica, a darci una mano per squarciare il muro di silenzio e buio volutamente fatto calare sulla tragica vicenda di questo adorabile ragazzo. 

Davanti ad una storia del genere, mai avvenuta prima nel comune di Labico, che sta segnando la continuazione della nostra vita, che significato ha "fare una chiacchierata" dopo che noi per mesi e mesi abbiamo fatto uscire chilometri e chilometri di articoli sui giornali ed ore ed ore di interviste su tv ed internet ed alla fine abbiamo visto apposto, non senza disappunto, sulla loggia di Palazzo Giuliani, lo striscione in onore di Giulio Regeni?

La "nostra storia" e la conseguente situazione oramai è ben conosciuta, nonostante la nostra riservatezza, alla maggior parte della comunità labicana e non solo. Se davvero come si dice o si è sbandierato, si vuole "dare una mano" per dare una giusta conclusione alla vicenda e riportare quella serenità che c'era a Labico prima di questa storia e che ora, è inutile negarlo, manca, bisogna fare soltanto una cosa: passare dalle semplici parole ai fatti, come sta facendo "Noi per Labico" e "Verità per Labico", dimostrando coraggio e senso di coscienza, magari rinunciando a mantenere quel sistema di "compromessi", di  "favori" e "favoritismi" che fino a questo momento, non nascondiamoci dietro un dito, è stato alla base di alcuni comportamenti non proprio "trasparenti".

Cominciamo a prendere i soggetti che si conoscono, uno per uno, e scuotiamoli bene bene, al fine di far loro "vuotare il sacco", cosicchè le loro coscienze siano ripulite e possano ricominciare a dormire sonni più tranquilli.  Resto in attesa di riscontro e confido sempre, nonostante fino ad ora non mi sia stata data l'occasione, nella giustizia terrena e "divina" .

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Labico, il papà di Valerio replica al Sindaco: "un sms dopo 500 giorni è poca cosa". Intanto in piazza si scaldano gli animi

FrosinoneToday è in caricamento