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Martedì, 23 Aprile 2024
Valle Del Sacco

Montelanico, ancora troppe le problematiche alla scuola. I genitori non si fidano e scrivono al Prefetto

Una vicenda che va avanti da 30 giorni e per la quale ancora si vede la luce in fondo al tunnel. Non bastano le rassicurazioni del primo cittadino

Il 16 ottobre sarà un mese preciso dal quel fatidico 16 settembre in cui gli alunni della scuola media ed elementare Don Cesare Ionta di Montelanico, piccolo paese sui monti Lepini a sud della provincia di Roma, sono stati costretti ad uscire dall’edificio perché dal solaio di un’aula del primo piano si sentivano strani rumori. Da quel giorno la situazione ancora non è stata risolta e nonostante le ordinanze del sindaco Allocca i genitori voglio maggiori rassicurazioni ed hanno deciso di non mandare i lori figli a scuola e di scrivere una lettera al Prefetto di Roma ed ai vertici di Protezione Civile regionale ed al Miur.

La lettera e la cronistoria

Giorno 16 settembre 2019: primo giorno di scuola, i ragazzi delle medie entrano intorno alle 10:30 per il saluto di benvenuto. Alle ore 11:00/12:00 ragazzi e docenti, mentre si trovano nell’aula di informatica del 1° piano, avvertono un forte rumore sordo e ben udibile nelle strutture accompagnato da un movimento del solaio che si abbassa e si rialza. La scuola viene fatta evacuare (sia elementari che medie). Viene emessa Ordinanza di chiusura n. 31 del 16/09/19 del plesso scolastico in via cautelare per accertamenti. Con Determina n. 281 del 19/09/19 il Comune di Montelanico incarica l’Ing. Claudio Maggi titolare dello Studio Ingegneria Maggi srl di effettuare accertamenti. Le prove di carico vengono fatte sull’androne in
prossimità del vano ascensore all’ingresso dell’aula d’informatica. Le operazioni, limitate all’utilizzo di termocamera e prova di carico, non riecono a risalire alla causa del cedimento; nelle considerazioni finali della relazione sopracitata si segnala una particolare criticità delle murature.

L’ordinanza di riapertura del 22 settembre

In data 22/09/2019 viene emessa ordinanza Sindacale n. 33 di riapertura scuole a far data dal 23/09/19Il giorno 30 settembre 2019 i ragazzi e i bambini riaccedono alla scuola; alle ore 12 circa del medesimo giorno nell’aula d’informatica del primo piano ragazzi e professori avvertono nuovamente forte tonfo nel solaio accompagnato da un movimento sussultorio del pavimento; la scuola viene evacuata. Alle ore 18.00 il Sindaco trasmette un comunicato di riapertura della scuola. I genitori, tenuto conto della continuità e gravità degli eventi, e preso atto della netta insufficienza del grado di approfondimento delle indagini, manifestano forte preoccupazione per la incolumità dei bambini; indicono pertanto una rinione nella serata del 30 settembre per discutere della situazione; dopo molte testimonianze verbali e scritte, il Sindaco, sebbene restio, emette Ord. Sind. N. 35/ del 01/10/19 di chiusura temporanea dell’edificio; nella medesima ordinanza il Sindaco riporta ”(…) pur non essendo emersa nessuna problematica (….)”.

Le criticità del controllo del 5 ottobre

Su pressione degli interessati, viene emesso ulteriore mandato di verifica volto a ricercare le cause dei dissesti
percepiti; l’incarico viene affidato all’Ing. Michele Carini. Dalla perizia prodotta dal’Ing. Carini in data 05/10/19 emergono una molteplicità di criticità assolutamente non compatibili con la fruizione in sicurezza della scuola: “(….) la prova di carico del solaio dell’aula d’informatica ha visto un comportamento assai anomalo…”; c‘è stato un abbassamento generale di tutti i punti del solaio…E’come se il solaio traslasse rigidamente, e che tutte le murature venissero compresse.”; ”a solaio scarico le muratore continuavano a comprimersi e a cedere; ”arrivati a un carico di 1890 kg (…) è stato sentito in maniera netta e forte un tonfo”; “il tonfo potrebbe essere dovuto alla rottura di qualche ferro all’interno dei travetti (…); “le murature presentano forte criticità (…)”. A valle di detta relazione, il medesimo Ing. Carini emette tuttavia in data 07/10/19 un nulla osta per la fruizione della scuola limitatamente a solo piano terra (Alleg.6).
 

L’ordinanza del 9 ottobre di riapertura solo del piano inferiore

Il Sindaco emette quindi l’Ordinanza n. 37 del 09/10/ 19 (all.7) in cui ordina l’apertura della scuola primaria a partire dal 10/10/19 limitatamente al piano terra, interdicendo l’accesso principale e i 2 piani superiori. Poiché non risultano chiarite le forti criticità rilevate nella relazione di cui all’All. 5, e tenuto conto che sul piano terra gravitano i solai ritenuti inagibili, molti genitori trattengono i loro figli dall’entrare a scuola: nel giorno convenuto per la riapertura, su 69 bambini frequentanti la scuola soltanto 15 sono presenti. Alle ore 9:30 dello stesso giorno si sente un grosso tonfo accompagnato da tremore del pavimento; il tonfo non proveniva dal primo piano dell’edificio scolastico, già interdetto, ma dal piano terra della classe 4A elementare, la zona che era stata dichiarata agibile!!! Alla luce di questo nuovo episodio però non viene emessa Ordinanza di chiusura, i bambini e il personale docente e non docente rientrerà nella scuola anche il giorno
dopo.

ALLA LUCE DI TUTTO CIO’ tenuto conto dei fatti occorsi; • preso atto che i fenomeni risultano in fieri e non è stato possibile risalire alla causa; considerato che sembrerebbe che l’Amministrazione comunale non abbia proceduto ad ottemperare alle cogenze di cui alla Ordinanza P.C.M. n. 3274/2003 consistenti nella esecuzione del servizio di progettazione inerente le Verifiche di Vulnerabilità Sismica in ottemperanza all’art. 2 comma 3 della OPCM n. 3274 20 marzo 2003 e s.m.i., tenendo conto delle indicazioni fornite ai p.ti 3.1 e 3.2 dell’Allegato 2 del DPCM 21 ottobre 2003 e s.m.i.,
ed in conformità alle Norme Tecniche delle Costruzioni D.M. 17.1.2018;

La richiesta di analizzare tutte le componenti strutturali

considerato che per garantire la reale inclumità dei fruitori del servizio scolastico non si ritiene minimamente sufficiente garantire la stabilità dell’intero fabbricato limitando l’analisi alla sola integrità del solaio, poiché il giudizio di stabilità dell’intero corpo scolastico non può di fatto prescindere dall’analisi di tutte le sue componenti strutturali (fondazioni, murature, travi,
pilastri, presenza di cavità nel terreno di sedime ecc.) sulle quali i medesimi solai poggiano;

Il ricordo della tragedia di San Giuliano in Puglia

memori dei tragici eventi della scuola di San Giuliano di Puglia; a tal fine si invitano le Amministrazioni in indirizzo a voler procedere ad intervento tempestivo volto a garantire la sicurezza dei fruitori interdicendo tempestivamente l’utilizzo dell’intero immobile e ordinando all’Amministrazione a procedere ad uno studio tecnicamente valido inerente la stabilità dell’edificio e, ove non avesse già provveduto, ad ottemperare alle cogenze di legge circa lo studio della vulnerabilità sismica del medesimo edificio”.

La replica dell'amministrazione comunale

In risposta a tutte le notizie circolate in questi giorni l’amministrazione comunale di Montelanico ci tiene a precisare la reale situazione della scuola e degli interventi già effettuati e programmati.

“L’amministrazione comunale già forte dei rilievi e delle verifiche fatte fino a questo momento, a partire da oggi e per tutta la prossima settimana eseguirà ulteriori verifiche ancora più approfondite negli orari extrascolastici che potranno darci ulteriore certezza di mantenere aperto il pian terreno e riaprire il primo piano dell’edificio scolastico e far tornare così a Montelanico i ragazzi delle classi secondarie di primo grado.

E’ per noi di primaria importanza che la scuola rimanga a Montelanico dando ai genitori tutte le certezze e rassicurazioni del caso.

Infine ci rammarica venire a conoscenza delle strumentalizzazioni che questa vicenda sta generando, al solo scopo di mettere in dubbio il lavoro di un gruppo di amministratori e professionisti che sta svolgendo il proprio ruolo e lavoro in coscienza al solo fine di trovare la soluzione migliore per i ragazzi e per la comunità intera.

Le difficoltà dovrebbero unire la comunità, soprattutto in questi momenti, invece ci sembra che alcuni stiano approfittando della situazione per creare uno stato di confusione nelle famiglie".

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