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Rifiuti, la Regione detta la linea. La discarica di Colleferro chiuderà il 15 gennaio 2020

Per la prima volta è stata messa nero su bianco la data in cui i cancelli di Colle Fagiolara saranno chiusi. Un evento atteso da oltre 20 anni dagli abitanti dell’ampia zona tra il sud della provincia romana ed il nord della Ciociaria

Finalmente è arrivata, dopo tante polemiche e discussioni inutili l'ordinanza sui rifiuti della Regione Lazio firmata dal Presidente Nicola Zingaretti nelle ore scorse. Un testo in cui il futuro dei rifiuti laziali viene spiegato passo dopo passo ed in cui si parla di nuove discariche che Roma dovrà costruire sul territorio comunale.

Nella stessa ordinanza c’è anche messa per la prima volta nero su bianco la data di chiusura definitiva della discarica di Colleferro, ovvero il 15 gennaio 2020. In precedenza in una delibera regionale del 2016 si parlava genericamente di: “entro la fine del 2019”. L'ordinanza delle ore scorse, invece, prescrive alla società Lazio Ambiente e al Comune di Colleferro "che la ricezione della discarica di Colle Fagiolara, gestita dalla società Lazio Ambiente S.p.a. presso il Comune di Colleferro, è prorogata al 15 gennaio 2020 - termine non ulteriormente prorogabile - in ragione dell’interruzione dell’operatività dello stesso impianto determinatasi nel mese di novembre 2019".

Sanna replica alla Raggi

Fino a ieri la data indicata come possibile chiusura era quella del 31 dicembre e quella che l’amministrazione di Colleferro aveva indicato come termine ultimo. Ora, nonostante le parole della Raggi di ieri in consiglio regionale che ha provocato la replica stizzita del Sindaco Sanna e di tutti gli altri sindaci della provincia romana che non vogliono che i loro paesi diventino la pattumiera della Capitale, il piano rifiuti è realtà e queste sono le linee che dovranno essere rispettate.

Che altro prevede il piano regionale dei rifiuti

Nell'ordinanza – riporta il sito dell’adnkronos.it - si individuano le azioni immediate da mettere in campo. "Allo scopo di garantire la continuità del servizio di trattamento dei rifiuti, in ragione dell’approssimarsi del termine di esercizio dell’impianto di smaltimento di proprietà dell’azienda Lazioambiente S.p.a. presso il Comune di Colleferro", si ordina "di costituire, con effetto immediato - si legge nel testo del provvedimento - una struttura tecnica composta da 3 rappresentanti individuati rispettivamente dalla Regione Lazio, dalla Città Metropolitana di Roma Capitale e da Roma Capitale, avente il mandato di predisporre, entro 5 giorni dalla notifica dell'ordinanza, il documento tecnico contenente gli elementi preordinati all’individuazione di uno o più siti, ovvero impianti, sul territorio di Roma Capitale, da destinare a operazione di smaltimento per i rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani".

Inoltre ordina "entro e non oltre 7 giorni dalla trasmissione del documento tecnico di individuare uno o più siti, ovvero impianti, sul territorio di Roma Capitale, che possano essere destinati a smaltimento per i rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani". Inoltre entro e non oltre 7 giorni "dall'individuazione di uno o più siti, ovvero impianti, l’adozione, da parte del Sindaco di Roma Capitale, di ogni provvedimento necessario all’operatività degli stessi, compresi eventuali provvedimenti da assumere".

Allo scopo di garantire maggiori disponibilità al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti prodotti dal territorio di Roma Capitale, entro 10 giorni dalla notifica dell'ordinanza ordina inoltre di "avviare la procedura per selezionare impianti di conferimento all’estero; di ridurre a 5 giorni il termine massimo di conclusione del procedimento di notifica della Regione Lazio prevista per i trasporti transfrontalieri proposti da parte da Ama Spa".

Nell'ordinanza si individuano anche azioni a medio termine. Allo scopo di garantire il servizio di raccolta e trasporto, in previsione del termine del 31 gennaio 2020 dell’autorizzazione all’attività di trasferenza nel sito di Ponte Malnome (termine stabilito sulla base delle indicazioni di Roma Capitale), Roma Capitale dovrà "entro e non oltre 15 giorni dalla notifica dell'ordinanza, individuare almeno 2 siti dove effettuare le operazioni di trasferenza dei rifiuti urbani indifferenziati e, di conseguenza, di ridurre a 5 giorni il termine massimo di conclusione dei connessi procedimenti autorizzatori spettanti agli uffici competenti della Regione Lazio, di Città Metropolitana di Roma Capitale e di Roma Capitale" e "entro e non oltre 30 giorni dall’autorizzazione, che Ama S.p.a. provveda agli allestimenti necessari per la messa in esercizio delle trasferenze entro il 31 gennaio 2020".

Inoltre, entro il 15 marzo 2020 Ama dovrà approvare "il 'Piano industriale' contenente tutti gli impianti di trattamento e smaltimento, nonché aree, strutture e attrezzature necessarie a soddisfare il fabbisogno del territorio cittadino, in base ai principi di autosufficienza e prossimità, stabiliti dall’articolo 182-bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, anche allo scopo di rideterminare la priorità di accesso all’impiantistica privata presente nel territorio di Roma Capitale".

“Dopo l’ordinanza emanata a luglio scorso, per risolvere l’emergenza rifiuti a Roma, la Regione Lazio è stata costretta a intervenire un’altra volta, emanando una seconda ordinanza. Nonostante la gestione sia competenza diretta di Roma Capitale, il testo firmato questa sera stabilisce una serie di azioni che il Comune dovrà intraprendere per evitare l’emergenza rifiuti a Roma. Non basta parlare dei problemi, i problemi vanno risolti” dice il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

L'ordinanza dispone che "in caso di inosservanza vengono adottate in via sostitutiva dalla Regione tutte le iniziative necessarie a garantirne l’ottemperanza, anche attraverso la successiva individuazione di uno o più soggetti attuatori delle singole prescrizioni, nonché comunicati all’Autorità giudiziaria i responsabili delle condotte omissive".

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