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Martedì, 16 Aprile 2024
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Paliano- Serrone, quando i Templari erano tra noi di Achille Pacciani (prima parte)

L'Ordine monastico-militare dei Templari, nato in Terra Santa nel XII secolo con il precipuo scopo di proteggere i pellegrini e di difendere la fede cristiana, possedeva in Occidente una fitta rete di fondazioni;

L'Ordine monastico-militare dei Templari, nato in Terra Santa nel XII secolo con il precipuo scopo di proteggere i pellegrini e di difendere la fede cristiana, possedeva in Occidente una fitta rete di fondazioni;

complessi autosufficienti, detti precettorie o mansioni a seconda della loro importanza che, oltre alla chiesa e al convento, possedevano stalle, pozzi, mulini, magazzini per la conservazione di derrate alimentari e grandi appezzamenti di terreno nei quali i “fratelli di mestiere” coltivavano i prodotti che dalle città portuali venivano imbarcati, assieme a crociati e pellegrini, sulle navi templari dirette in Oriente.

Paliano Residenza templari 2

Fondata nel 1138, Santa Maria dell’Aventino in Roma era una delle precettorie templari più importanti d'Italia, soprattutto per la sua vicinanza alla sede papale, che ne faceva un centro politico di primo piano. Ad essa erano collegate diverse mansioni minori insediate nel basso Lazio, in località di particolare rilievo strategico-militare, a presidio e controllo dei punti nevralgici del territorio a sud di Roma. Tra queste c'è da annoverare la rocca di Paliano, situata su di un colle isolato alle pendici dei Monti Ernici e Prenestini, in posizione dominante su di un'antica via di transito, mercantile e militare, nonché di transumanza; era uno dei passaggi obbligati per chi transitava dalle terre marsicane verso sud o verso ovest, e viceversa.

Nel 1234 questo castrum entrò a far parte delle castellanie della Chiesa, per la difesa del confine meridionale dello Stato pontificio. Per questi motivi, negli anni precedenti, papa Gregorio IX aveva attuato una vasta operazione di acquisizioni di immobili e diritti di vario titolo nelle località di Paliano e Serrone. Nei primi sei mesi del 1233 si hanno addirittura 29 contratti di compravendita fra privati cittadini e la Chiesa. In uno di questi atti, datato 10 maggio 1233, tale Pietro domini Gerardi de Paliano, cede al pontefice i propri beni e diritti per 800 libbre di provisini, tra cui parte della rocca del castro di Paliano e della rocca di Serrone, più una «buona casa» posta nella rocca di Paliano. Alla fine del documento viene dichiarato che il venditore si impegna a non porre in essere azioni contro il legittimo possesso dell'acquirente, anzi a difenderlo contro chiunque, «fatta eccezione per la casa del Tempio dell'Aventino, alla quale spettano le proprietà di Paliano». Alla ratifica di tale atto, avvenuta il 17 settembre successivo, è presente come testimone anche «fratre Petro Templario».

Paliano Residenza templari 4

In due documenti del 1236, relativi al riacquisto di diritti su Paliano e Serrone da parte di antichi proprietari, figura «frater Rainaldus Paliani castellanus»; non viene specificato l'Ordine di appartenenza, ma è legittimo supporre possa trattarsi di un cavaliere templare. D'altra parte è documentato come nella seconda metà del Duecento, importanti «castra specialia» vennero affidati dai papi alla custodia di membri dell'Ordine del Tempio. E' il caso di Lariano e Trevi, entrambi in Campagna e Marittima.

Ma tornando a Paliano, in quale zona della rocca era ubicata la «domus» templare? Purtroppo, in mancanza di ulteriore documentazione, allo stato attuale, possiamo formulare solo delle ipotesi. Quella più accreditata propende per la sommità del rione “colle”, per l'esattezza l'attuale piazzetta di vicolo del Turco dove, stando ad una stampa del XVII, vi era ancora localizzato, in quell'epoca, un complesso adibito ad ospedale, quindi ad attività comunitaria, indicato nella didascalia come “Sancta Maria noua Ospitale”. Ancora oggi al pianterreno dell'edificio, realizzato con la tecnica muraria “a tufelli”romani, databile quindi al XIII secolo, è presente un ampio stanzone con un grosso camino . Anche il titolo di Sancta Maria, sembra avere un rimando alla presenza templare. E' nota, infatti, la particolare venerazione dei cavalieri rossocrociati per la Madonna, al punto da dedicare la gran parte delle chiese da loro erette.

Achille Pacciani

note:

Liber Censuum de l'Eglise Romaine”, a cura di P. Fabre, BEF, Parigi 1905, vol.1,p. 506.

Ibidem, p. 508.

L'assistenza che si operava in un presidio templare era essenzialmente di tipo caritativo; « Era dovere dei Templari fare elemosine e praticare la carità ed anche l’ospitalità: loro ideale di vita non era solo il combattimento, ma il comportamento quotidiano da “poveri cavalieri di Cristo”. Fare voto di povertà significa anche soccorrere i poveri. A Gerusalemme come nelle commende più piccole, i Templari avevano l’obbligo di sfamare i poveri; alla fine dei pasti, preparati in abbondanza proprio per questa ragione, si distribuivano in elemosina gli avanzi » (cfr. A. DEMURGER, Vita e morte dell'ordine dei Templari, Milano 1987, cit., p. 164); « Nel terzo capitolo della Regola venne stabilito che dopo la morte di un membro dell’Ordine , (frater) il suo vitto doveva essere dato per 40 giorni ad un bisognoso, dopo la morte di un miles ad terminum per sette giorni».

(cfr. T. SZABÒ, Templari e viabilità, in I Templari: mito e storia cit., pp. 297- 310).

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