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Reinserimento sociale / Cassino

11 anni carcerato, esce di galera per il primo giorno di lavoro

Il 57enne C.M., laureatosi in legge nel carcere di Cassino, è ora magazziniere della cooperativa Arca e tirocinante al Comune di Cassino. Tutto grazie, come accentua il sindaco Salera, "a un importante progetto per il reinserimento sociale”

È uscito di galera dopo undici anni per andare a lavorare. È la storia di C.M., 57 anni, detenuto nel carcere di Cassino. "Grazie a un importante progetto per il reinserimento sociale", come sottolinea il sindaco Enzo Salera, ha iniziato oggi il suo impiego come magazziniere della cooperativa Arca.

Di martedì e venerdì, invece, svolgerà un tirocinio presso il settore dei Servizi sociali del secondo comune più popoloso della provincia di Frosinone. A supervisionarlo il funzionario Aldo Matera. Riposerà ma forse vorrebbe lavorare anche nei giorni festivi, visto che gli consente di uscire all'aria aperta.  

Il progetto è nato dalla sinergia tra l'assessorato alla Coesione sociale retto da Luigi Maccaro, la casa circondariale cassinate e Loredana Rea, funzionaria della Corte d'appello. Andrà avanti fino al prossimo ottobre e gli attori coinvolti potranno decidere se rinnovare la convenzione. 

Salera: "Una seconda opportunità a chi ha sbagliato"

Il sindaco di Cassino Enzo Salera la ritiene "una grande opportunità questa per una persona che ha sbagliato e che sta scontando la sua pena. Ma una persona che ha capito che deve ripartire e lo sta facendo con tutte le sue forze, dimostrando che si può e si deve ripartire. Per la prima volta, da noi,  abbiamo visto la concretizzazione di un progetto reso possibile dalla legge Smuraglia del 22 giugno 2000, che prevede sgravi contributivi e fiscali per le imprese e le cooperative che assumono detenuti in stato di reclusione o ammessi al lavoro esterno per favorire per loro l’attività lavorativa".

"Un percorso di inserimento lavorativo che punta al riconoscimento della piena dignità della persona, di cui siamo veramente orgogliosi - conclude il primo cittadino - Convinti, io in primis, che sia importante quanto opportuno offrire una seconda opportunità a chi ha sbagliato. Un grazie sentito non può che andare all’imprenditore della coop che ha sposato il progetto, agli operatori sociali, all’assessorato e a tutti i soggetti coinvolti, per aver lavorato fianco a fianco per la riuscita di un progetto che, si spera, possa diventare apripista per gli altri che verranno".

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