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Sacco, un fiume da salvare

Ancora una volta il Comune di Falvaterra ha avuto un progetto approvato nel campo ambientale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FrosinoneToday

Ancora una volta il Comune di Falvaterra ha avuto un progetto approvato nel campo ambientale: si tratta del finanziamento relativo al progetto denominato “ Sacco, un fiume da salvare” finalizzato alla conoscenza e progettualità ambientale a partire dalle scuole, di ogni ordine e grado, del nostro territorio.

Il progetto, legato al Bando della Regione Lazio, sul tema dei Contratti di Fiume, è stato presentato a gennaio 2021, si è classificato al 4° posto, su quasi cento domande presentate; il piccolo comune di Falvaterra è stato, tra l’altro, l’unico della provincia di Frosinone ad avere un progetto finanziato.

"Il progetto -  spiega in una nota Vice Sindaco assessore ambiente Augusto Carè - prevede di coinvolgere le scuole del territorio, secondo una serie di fasi : una prima fase di sensibilizzazione e conoscenza, con incontri o in presenza o probabilmente, causa covid, a distanza; una seconda fase, con visite didattiche dell’area del fiume Sacco e suoi affluenti, con l’area del Monumento naturale del Rio Obaco e Grotte di Falvaterra, non appena le condizioni lo permetteranno; una terza fase di proposta per creare possibili azioni, progetti di frequentazione ed attività lungo la parte terminale del fiume, dalla zona del Rio Obaco, all’area della confluenza con il fiume Liri e Lago di San Giovanni Incarico. In qualità di vice Sindaco mi sento di ringraziare la collaboratrice Laura Mandruzzato per la professionalità dimostrata nel supporto nella progettazione e stesura della richiesta.

Concludo affermando che, per quanto lodevole questa ed altre iniziative, proposte dai comuni di Falvaterra, Ceprano, Capofila del Contratto di fiume Sacco ed altri comuni dell’area, è indubbio che tutto questo deve essere strettamente legato : 1) al reale disinquinamento del fiume 2) alla corretta e forte vigilanza, contro nuovi tentativi di inquinamento, casi di nuovi carichi ambientale sull’area fluviale 3) ad un continuo monitoraggio fisico-chimico-biologico del bacino 3) ad una progettazione credibile per la fruizione, valorizzazione e reale riappropriazione del fiume. Alla luce delle notevoli risorse finanziarie messe in campo dal Ministero e dalla Regione Lazio credo che la migliore cosa da fare attualmente è impegnarsi e fare squadra, in maniera trasversale, nel reale interesse per il territorio ed il nostro fiume; è una occasione unica, speriamo di non sprecarla nei rivoli della politica".

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