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Aeroporto Frosinone, Legambiente: “Progetto destinato a naufragare”. Aparf: “Non astio ma collaborazione”

Il Cigno, parlando di “insulto alla martoriata Valle del Sacco” stronca il piano di realizzazione dello scalo civile: “Idea sbagliata nel momento sbagliato e nel posto sbagliato”. L’associazione proponente controbatte: “Opera completamente green”

Il progetto di realizzazione dell’aeroporto civile Roma Frosinone, proposto dall’Aparf e ultimamente sostenuto anche da Federlazio e approdato presso la Provincia di Frosinone, viene letteralmente stroncato dal circolo frusinate di Legambiente. Il Cigno, presieduto da Stefano Ceccarelli, parla di “insulto alla martoriata Valle del Sacco”, la definisce “un’idea sbagliata nel momento sbagliato e nel posto sbagliato” e chiede alle istituzioni a tutti i livelli di opporsi allo scalo civile.

L’Associazione proponente, guidata dal presidente Tiziano Schiappa, risponde a Legambiente Frosinone invitando alla cooperazione: “Non vogliamo astio, ma cerchiamo collaborazione con la visione di un unico obiettivo primario: il bene del territorio sotto il profilo economico, sociale e ambientale”. La stessa Aparf, infatti, accentua che “si parla di un’opera infrastrutturale che sarà completamente green e autosufficiente sotto il profilo energetico, tramite la produzione e l’autoconsumo da energie rinnovabili”.  

Legambiente Frosinone: “Idea sbagliata nel momento sbagliato e nel posto sbagliato”

“È notizia di qualche mese fa che la Francia si appresta a mettere al bando i voli a corto raggio laddove è disponibile un’alternativa in treno - comunica il circolo Il Cigno - Parallelamente, in tutta Europa si assiste a un rinnovato interesse, in un’ottica di sostenibilità ambientale, nel ripristino dei treni notturni e a lunga percorrenza a scapito del trasporto aereo.

“La combinazione fra il crollo degli spostamenti (causato dalla crisi pandemica e dal massiccio ricorso alle riunioni da remoto) e la diffusa consapevolezza degli elevati livelli emissivi del trasporto aereo sta conducendo ad un sensibile ridimensionamento del settore dell’aviazione civile, che è illusorio pensare possa essere transitorio. Un ulteriore contributo in tal senso deriverà dalla progressiva riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi e dall’aumento della tassazione sul cherosene, inevitabile in un’ottica di abbattimento delle emissioni di gas serra per uno dei settori in cui la decarbonizzazione è più difficile da attuare”.

“In un tale scenario, troviamo sconcertante che ancora oggi qualcuno possa riproporre un’idea superata di sviluppo del territorio avallando la creazione di un nuovo scalo aeroportuale di provincia. La nostra opposizione a questo folle progetto è totale e senza appello: si tratta, per dirla con la massima chiarezza, dell’idea sbagliata nel momento sbagliato e nel posto sbagliato. Nessuna delle motivazioni addotte dai proponenti dell’aeroporto di Roma-Frosinone sta in piedi”.

“In primo luogo, per quanto detto sopra, anche un bambino capirebbe che si tratta di un progetto destinato a naufragare miseramente ancora prima che sia reso operativo. Peraltro, la pesante crisi degli aeroporti regionali (si veda ad esempio il flop clamoroso del nuovo scalo di Salerno) è iniziata già in tempi non sospetti nei quali il settore dei voli low-cost era in grande espansione; non si vede dunque perché le cose oggi dovrebbero andare diversamente a Frosinone”.

“Soprattutto, un nuovo aeroporto che va ad aggiungersi a quelli già operativi nel Lazio darebbe luogo, nella malaugurata ipotesi che gli obiettivi di crescita del traffico aereo dei proponenti siano raggiunti, ad una infrastruttura del tutto incompatibile con le politiche climatiche dell’UE e con i target di riduzione delle emissioni di CO2. L’emergenza ecologica in atto, la destabilizzazione dei sistemi climatici a cui stiamo assistendo con crescente sgomento semplicemente non consentono che si possa derogare da politiche che mettano al primo posto una radicale trasformazione dell’economia a tutti i livelli e un azzeramento il più rapido possibile delle emissioni di gas serra”.

“Ma l’idea di uno scalo aeroportuale, con i suoi inevitabili corollari di pesante consumo di suolo, impatto acustico e inquinamento atmosferico, si configura anche come un vero e proprio insulto a un territorio quale è la Valle del Sacco martoriato da decenni di immissione incontrollata di veleni di ogni tipo nelle matrici ambientali, territorio che attende da tempo le necessarie bonifiche, purtroppo ancora al palo. Nessuna considerazione basata sull’incremento dei livelli occupazionali o sulle ricadute positive nell’economia locale (peraltro tutte da dimostrare) può mai controbilanciare gli impatti pesantissimi sull’ambiente di un’opera insensata, anacronistica e scellerata”.

“Chiediamo con forza alle istituzioni locali, in primis al Presidente della Provincia, al Sindaco di Frosinone, ai parlamentari e consiglieri regionali eletti in Ciociaria, di opporsi esplicitamente e fermamente a questo progetto, senza ambiguità né tentennamenti. Chiediamo a chiunque abbia responsabilità politiche di ascoltare le voci che si levano da una terra che non ha certo bisogno di nuovi folli progetti ostinatamente ancorati a un passato fallimentare”.  

Aparf: “Sviluppo e crescita di pari passo con sostenibilità e transizione ecologica”

“Noi come Progetto Aeroporto di Roma Frosinone – risponde l’Aparf - ci siamo sempre battuti sullo sviluppo del territorio e dello stesso scalo andando sempre a considerare l'ottica della sostenibilità, sotto ogni profilo tecnico ingegneristico, specialmente in un periodo storico dove ogni nuova struttura deve tener conto di tali imprescindibili fattori”.

“Qui si parla di un'opera infrastrutturale che sarà completamente green e autosufficiente sotto il profilo energetico, tramite la produzione e l'autoconsumo da energie rinnovabili. Parliamo di un’infrastruttura dove nello stesso piano di sviluppo tiene conto di una seria di interventi fondamentali mirati alla bonifica dell'area stessa, con importanti azioni di riqualificazione e riforestazione delle aree circostanti”.

“Parliamo di una struttura quella aeroportuale che rispetta l’ambiente, non solo sotto il profilo energetico, ma eliminando anche i rifiuti, risparmiando acqua, inserendosi in modo consono nell’ambiente circostante, preservando il territorio e utilizzando per la sua costruzione solo materiali naturali, senza l'utilizzo di prodotti chimici industriali. Una struttura dove saranno presenti zone di ricarica per la mobilità elettrica e dove si potrà in solo 2 minuti raggiungere la stazione aeroporto con collegamenti da e per Roma / Napoli incentivando il trasporto su ferro. Stiamo parlando di una struttura che ridurrebbe di molto le emissioni di C02 per tutte quelle 498.000 persone che ogni anno tramite i loro automezzi, si recano dalla nostra provincia, presso gli aeroporti di Roma Fiumicino e Roma Ciampino”.

“Per quanto riguarda la questione cherosene, fortunatamente l'aviazione in questi 12 anni ha fatto passi da gigante, basti vedere sul sito dell'Airbus i nuovi dati dei velivoli A-320 Neo, sul sito Boing, i nuovi valori dei 737 Max e dell'ultimo appena rinnovato sotto il profilo della sostenibilità Embrarer 195-E2. Tutti e tre questi velivoli, (in fase di approvvigionamento dalle principali compagnie aeree UE ed utilizzati sempre più nei principali aeroporti per i voli di corto e medio raggio) hanno dimezzato di gran lunga le loro emissione di CO2 emettendo da un 31% ad un 38% in meno di CO2 per passeggero con riduzione dei valori di inquinamento acustico dal 40 al 63% in meno, a seconda degli aeromobili utilizzati”.

“C'è inoltre da sottolineare l'evoluzione delle stesse case costruttrici di aeromobili che stanno sviluppando e creando, (entro i prossimi 10 anni) aerei a bassissimo impatto ambientale alimentati con motori ad idrogeno ed in alcuni casi con alimentazione a tecnologia elettrica. Mero di ciò ed analizzando tutte questi dati non riusciamo proprio a capire come si possa andare contro un progetto del genere, tra bonifiche, riqualificazioni, sviluppo e riforestazioni di intere aree, per mere prese di posizione, senza voler ascoltare. Ribadiamo sempre che la via per uno sviluppo sostenibile è data dal confronto continuo”.

“Ricordiamoci che il nostro territorio ha ben altri problemi che noi con le stesse associazioni ambientaliste siamo pronti a supportare e divulgare e l'aeroporto specialmente in quest'ottica di sviluppo tutto rappresenta tranne che una minaccia, ma bensì un’opportunità di crescita e sviluppo per tutti e per tutta l'intera aria del Lazio meridionale. Non riuscire quindi a vedere questo sarebbe solo una grave miopia”.

“Rimaniamo comunque a disposizione per costruire e raccogliere insieme (in caso le associazioni lo vogliano) i loro preziosi spunti utili da inserire nel progetto, per uno sviluppo ancor più sostenibile dell'opera infrastrutturale. Non dimentichiamo che siamo in un’epoca particolare dove le parole sviluppo e crescita, vanno al pari passo con sostenibilità e transizione ecologica”.

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