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L'aeroporto di Frosinone un'occasione unica ed irripetibile per un'infrastruttura che rilancerebbe il tessuto economico

L'Aparf spiega che: "Un nuovo aeroporto civile si farà, gli addetti ai lavori ne sono certi, ma dove non è ancora stato deciso"

"Una cosa appare certa, il Lazio ha necessità di un nuovo aeroporto civile. Quando la pandemia sarà solo un ricordo, speriamo prestissimo, risulterà evidente a tutti che un Ciampino dimezzato e l’attuale Fiumicino non saranno più sufficienti ad accogliere il normale traffico aereo. Un nuovo aeroporto civile si farà, gli addetti ai lavori ne sono certi, ma dove non è ancora stato deciso. Di certo - spiega l'Aparf in una nota inviata alla stampa dopo che in primi di ottobre aveva presentato in pubblico il progetto nel dettaglio - si sa che le sedi di Latina e Viterbo non sono neppure candidabili per ragioni infrastrutturali e tecniche sulle quali non ci soffermiamo perché esulano dallo scopo del comunicato.

Mai Frosinone ha avuto una opportunità così chiara, unica ed irripetibile, di dotarsi di una infrastruttura che da sola potrebbe rilanciare in termini economici ed occupazionali il capoluogo ciociaro, con enormi benefici per tutto il basso Lazio.
L’ APARF, l’associazione che da anni studia la fattibilità di uno scalo aeroportuale civile a Frosinone, ne è convinta e lo ha dimostrato attraverso la presentazione del progetto avvenuta il giorno 30.09.21. presso l’auditorium della Chiesa di San Paolo Apostolo a Frosinone alla presenza di una platea composta da politici, giornalisti ed addetti ai lavori, inclusi i rappresentanti di ENAC e delle compagnie aeree low-cost.

Di sicuro l’obiettivo di aver lanciato la proposta l’APARF lo ha già raggiunto, ma l’associazione non si vuole fermare. C’è da lavorare ancora molto sugli aspetti tecnici, c’è da coinvolgere più attivamente le istituzioni, la politica, l’opinione pubblica e soprattutto c’è da abbattere alcune sacche di scetticismo, che sono comprensibili solo se chi entra nel dibattito non conosce i contenuti del progetto oppure, senza cognizione di causa, e si lascia andare a notizie o semplici ipotesi, non vere e non verificate, ancor peggio, ai soliti luoghi comuni.
Quanto appena detto trova riscontro nella maggior parte delle dichiarazioni apparse in questi giorni in cronaca locale questi giorni a lo ha, di sicuro è protagonista del rilancio del aspetti che paiono per certi aspetti lontani da quanto, invece emerso dalle dichiarazioni apparse di recente sui giornali.
L’APARF, è bene sottolinearlo, ha inteso sin dall’inizio fare tesoro di tutte le esperienze maturate negli anni su questo argomento e si è molto prodigata nel raccogliere idee, dati, suggerimenti, nel monitorare una situazione regionale più volte mutata, una situazione che tiene conto della presenza di Fiumicino, il più grande scalo nazionale, del suo possibile ampliamento e delle difficoltà finora emerse, e dei limiti dell’aeroporto di Ciampino il cui ridimensionamento è entrato nella fase operativa. Un progetto fatto da chi sa di aeroporti , che si è arricchito giorno dopo giorno , attualizzato e contestualizzato al fine di tener conto di tutte le esigenze, a partire da quella molto sentita del rispetto per l’ambiente.
Ora, mentre lo studio si basa su dati e su informazioni verificate, su situazioni reali, ci pare di capire che alcuni interventi apparsi sui giornali siano in realtà affetti da approssimazione, che nasce da una buona dose di disinformazione e che inevitabilmente riporta a luoghi comuni.
Ad oggi a Frosinone esiste un aeroporto militare ed una scuola di volo per elicotteristi, una scuola storica e prestigiosa. Per esigenze di razionalizzazione dei siti , il che significa presumibilmente ricerca di riduzione dei costi, l’Aeronautica Militare ha deciso da tempo, ed in modo insindacabile, di spostare la scuola a Viterbo, decisione sulla quale sembra che non ci saranno ripensamenti. Attenzione però, la rinuncia alla Scuola non prefigura affatto la rinuncia al sito aeroportuale, che anzi stando alle dichiarazioni delle alte gerarchie militari continuerà a rimanere di interesse e di proprietà dell’AM.
Nel rispetto di questa posizione l’Associazione, non volendo basare il progetto su presupposti fantasiosi e non all’ordine del giorno, ha inteso produrre uno studio accurato e corredato di Business Plan e Simulazioni di volo immaginando il posizionamento della pista e delle infrastrutture aeroportuali completamente fuori dal sedime militare, nella zona compresa tra il confine sud-ovest dell’attuale aeroporto e l’autostrada Roma- Napoli. Discutere quindi di un aeroporto che andrà a sovrapporsi a quello militare esistente è fuorviante e non aiuta.
Un capitolo a parte, copioso, ed ancora oggetto di ulteriori continue integrazioni, riguarda l’aspetto ambientale. Sull’esempio di quanto sta avvenendo oramai ad ogni latitudine, l’aeroporto è concepito secondo criteri di eco-sostenibilità al fine di avere una infrastruttura moderna, integrata, sostenibile e interconnessa. Un esempio da seguire, a questo proposito, il recente accordo strategico fra Eni e Aeroporti di Roma per la decarbonizzazione del settore aereo e per accelerare la transizione ecologica degli aeroporti. Grazie ai prodotti sostenibili di Eni, l’obiettivo di rendere gli scali degli “smart hub” a impatto zero è raggiungibile in meno di una decade.
Il progetto di APARF prevede largo utilizzo di materiali eco, e l’adozione di un grande sistema fotovoltaico che renderà l’aeroporto totalmente autonomo dalla rete. L’utilizzo dell’aeroporto sarà consentito solo ad aerei B737 e A320 di ultima generazione ad emissioni estremamente ridotte. Per compensare totalmente le emissioni di CO2 verranno piantati migliaia di alberi, calcoli alla mano tanti quanti saranno necessari per annullare il surplus di gas serra indotto.

Previsto inoltre che il gestore dell’aeroporto si impegni a devolvere ogni anno una percentuale degli utili, da stabilire all’atto della convenzione, da destinare all’opera di risanamento delle aree circostanti, pensiamo al fiume Sacco, alla discarica di via le Lame e ad altri interventi da concordare con le autorità competenti e con le associazioni ambientaliste.

L’APARF ha ritenuto doveroso fornire questo contributo al fine di neutralizzare gli effetti collaterali indotti dal desiderio di cavalcare l’onda da una parte e dalla non conoscenza mista a pregiudizio dall’altra".

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