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L’Aeroporto di Roma-Frosinone pronto ad affrontare le sfide future

Una riflessione a 360 gradi in questo periodo di grande fermento nel mondo dell’aviazione civile e del boom dei viaggi post covid-19  

Il fermento che stanno vivendo le compagnie aeree in questi ultimi mesi da una parte ed il boom del numero dei viaggiatori in questo primo periodo di ritorno ad una sorta di normalità post covid-19 potranno avere conseguenze anche sul nascituro aeroporto civile di Roma-Frosinone? Questa la domanda che ci si pone in queste ore dando uno sguardo a quello che sta succedendo anche nel resto d’Europa.

Da aprile a giugno, le principali compagnie aeree europee hanno cancellato oltre 50mila voli. E l'estate appena cominciata potrebbe triplicare la cifra. Da un lato ci sono gli scioperi del personale di terra e di bordo, dall'altro, il problema più grave, la carenza di personale. In mezzo, il rimbalzo delle partenze turistiche dopo due anni di pandemia. Il risultato è che, secondo gli esperti, la ripresa a spron battuto dei viaggi potrebbe tradursi nella fine dell'era dei voli low cost. O almeno, in un suo ridimensionamento rispetto al boom pre-Covid.

Una buona fetta delle cancellazioni registrate in questi mesi, e di quelle già previste per l'estate, sono dovute proprio al fatto che gli aeroporti non hanno abbastanza personale per gestire la nuova ondata di voli. La liberalizzazione (fonte europa.today.it) dei servizi aeroportuali è stata utile a ridurre i costi, e a rendere più facile la gestione delle crisi come quella vissuta in questi due anni. Ma adesso, il prezzo della precarizzazione dei lavoratori aeroportuali rischia di essere elevato. Compagnie e società di servizi a terra erano convinte di recuperare in fretta il personale tagliato durante la pandemia. Ma già a Pasqua si era capito che la previsione era sbagliata. Nell'industria dei viaggi europea, secondo Bloomberg, sono a oggi vacanti ben 100mila posti di lavoro: chi prima della pandemia era impiegato in aeroporto, ha trovato altre occupazioni. E adesso non vuole tornare indietro.

Contrario Stefano Ceccarelli di Legambiente Frosinone

Legambiente Frosinone resta ferma sulla posizione di contrarietà alla costruzione di questo nuovo aeroporto civile. “Sul destino dell’aeroporto Moscardini di Frosinone si sono scontrate due opposte visioni del mondo e del futuro. A distanza di 10 giorni – si domanda con un post su facebook Stefano Ceccarelli di Legambiente Frosinone - dalla fine della campagna elettorale, fra cambiamento climatico che galoppa, aggravamento della crisi energetica e fine miserevole della favola bella dei voli low-cost, veramente c’è qualcuno che ancora preferisce l’aeroporto civile al parco fotovoltaico? Ma davvero davvero?”.

Il parere di Tiziano Schiappa dell’Aparf

“L’aeroporto di Roma-Frosinone è fondamentale – spiega al telfono a frosinonetoday.it -  nonché necessario, per i previsionali di crescita 2025-2050 che coinvolgono il bacino laziale e non solamente del frusinate. Perché c’è un aumento costante della domanda a livello nazionale come dimostra questo periodo di ripresa dopo la pandemia. Sarebbe altresi fuorviante e falso affermare che le cancellazioni dei voli che si sono verificate in questi giorni non hanno coinvolto solo le compagni low cost ma anche importunati compagni di bandiere francese e tedesche. Anzi è certo che il settore dei voli sarà coinvolto in una ripresa ed uno sviluppo importante che lo coinvolgerà.

Ci tengo a precisare che quanto comunicato in questi giorni sui media sono state notizie fuorvianti in quanto O'Leary (Ryanair) ha parlato di un aumento dei costi relativi alla gestione ed a un aumento dei prezzi dei biglietti del 20% in una situazione ovviamente logica, visti gli aumenti dei prezzi del carburante. Alcuni media nazionali hanno criticato Ryanair lato contrattuale, pur non sapendo che i loro contratti non presentano anomalie in quanto le stesse condizioni contrattuali sono state siglate attualmente con Anpac, Anpav e Cisl, condizioni che rimarranno in vigore fino al 2024. Più che altro vedo questi attacchi a Ryanair come pure strumentalizzazioni mediatiche. Sarebbe grave, se non fuorviante, affermare che il settore delle low cost è in fallimento perché non è vero, poiché l’aumento dei prezzi coinvolge tutte le compagnie sul mercato”.

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