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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Alatri

Alatri, in consiglio comunale il tema della sicurezza

L’appello della consigliera Pelorossi: “Basta con l’immobilista è ora di progetti reali che producano effetti tangibili”

L’omicidio di Thomas Bricca a distanza di un mese è ancora senza un colpevole ma di fatto ha riaperto una ferita nella cittadina di Alatri che in pratica non si era mai chiusa dopo la morte di un altro giovane vittima di violenza come Emanuele Morganti.

Nell’ultimo consiglio comunale di venerdì scorso il tema della sicurezza in città è stato centrale ed ovviamente si è parlato di rafforzare i controlli delle forze dell’ordine nelle zone maggiormente frequentate, soprattutto negli orari serali, dai giovani. Ma siamo sicuri che basti la maggiore presenza sul territorio degli uomini delle forze dell’ordine per evitare simili tragedie come quella di Thomas Bricca.

La consigliera comunale Anna Rita Pelorossi in un lungo post sui social lancia l’avviso: “è il caso di muoversi, non si può più rimandare, ognuno nel suo, uscendo dall'isolamento e dall'immobilismo tipici dell'indifferenza e dall'”imbambolamento” della commozione”.

“Venerdì si è tenuta una seduta della massima assise cittadina sul tema della sicurezza urbana, che ci ha visti votare unanimemente, dopo una discussione e una definizione formale su alcuni punti da sottoporre al sindaco e alla giunta riguardanti il rafforzamento del controllo del territorio e ed il patto di sicurezza. Si è deciso di riunire un consiglio comunale di "emergenza" – scrive appunto la Pelorossi - sull'argomento specifico della sicurezza, proprio per spingere l'intera amministrazione comunale a dare una risposta immediata e concreta alla città, dopo i tragici fatti occorsi un mese fa. Una risposta necessaria, comprendendo che è fondamentale restituire a tutta la cittadinanza un clima di protezione e di tranquillità, intervenendo subito perché troppo tempo è già trascorso. Tramite i punti discussi, si è chiesto di potenziare in maniera decisa la presenza sul territorio degli agenti di polizia locale e di poter attuare, in ogni modo, la richiesta di maggiori interventi anche delle altre forze dell’ordine, rimettendo in discussione il patto sulla sicurezza.

A parte le scontate parole riguardo la richiesta di maggiori controlli in ambito urbano delle forze della polizia locale, a parlare è stato il cuore di una mamma, che rivestendo un ruolo di amministratrice, si sente fortemente responsabile di non essere riuscita a proteggere una “sua creatura”; di non aver contribuito a sufficienza a porre in essere tutto ciò che avrebbe potuto prevenire la realizzazione di questo assurdo delitto e di cui in maniera grave ed inequivocabile dobbiamo tutti ritenerci responsabili, ognuno per le proprie competenze.

La tragedia che si è verificata, per l'ennesima volta, purtroppo, ci pone di fronte a una serie di gravi interrogativi ai quali già da tempo si sarebbe dovuto dare una risposta, ma questo, evidentemente, non è stato fatto, o comunque ciò che si è fatto non ha prodotto i risultati auspicati, forse per incapacità e leggerezza nell' affrontare certe tematiche e nella sottovalutazione di un processo di criminalità che purtroppo è reale e di cui ci si deve occupare senza se e senza ma.

Sono ancora troppo fresche le ferite e il ricordo dell'omicidio di Emanuele Morganti, per immaginare che potessero nuovamente verificarsi fatti di tale inaudita violenza da ritrovarci nuovamente a piangere la morte di un giovane figlio di una madre per la quale, ora, tutta la nostra compassione non può fornire alcun conforto.

La città è ripiombata nel dramma, ieri, come oggi, è stata ancora una volta colpita al cuore, nell'abbraccio delle sue mura possenti, che non hanno saputo, da sole, difendere le povere vittime della barbarie umana. Troppe le domande che rimarranno senza risposta, troppe le lacrime che non potranno essere asciugate, grave lo sconvolgimento per l'intera comunità che mai come adesso sta manifestando partecipazione e chiede interventi urgenti. È il caso di muoversi, non si può più rimandare, ognuno nel suo, uscendo dall'isolamento e dall'immobilismo tipici dell'indifferenza e dall'imbambolamento della commozione.

La mobilitazione profonda, generale, che stiamo vedendo, finalmente, merita una giusta risposta, un giusto indirizzo da approfondire magari con l'audizione di persone esperte, come già è stato fatto portando ad Alatri una figura di grandissimo spessore, don Luigi Ciotti, che ha riempito con le sue parole e con le sue risposte, dopo essersi posto in ascolto, il cuore dei presenti all'evento, cercando di far rivivere nella vita di ognuno quella di Thomas, perché "se lui è morto... noi dobbiamo vivere di più, imprestandogli parte della nostra di vita, per farlo continuare ad esistere!".

Allo stesso modo potremmo pensare di coinvolgere, invitandolo per una delle audizioni previste in questo periodo di progettazione, di riflessione e di ascolto, uno dei massimi esperti in sicurezza pubblica, il professor Maurizio Fiasco, noto sociologo.

Non abbiamo più tempo, non possiamo più perderne, ci dobbiamo mettere in una condizione proattiva e propositiva di progetti reali, che producano effetti tangibili e non solo tanti buoni propositi...  Dal sentire, passando dall'intima riflessione necessaria per comprenderne la gravità, all'agire in ogni ambito, familiare, sociale, culturale, associativo, sportivo, ricreativo per creare una società piena e accogliente. Rappresentando la città, questo è il ruolo che adesso siamo chiamati ad assolvere, ce ne dobbiamo far carico, con responsabilità, serietà e pragmatismo”.

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