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Alpla inaugura il nuovo impianto di estrusione rPET di Anagni

“L’obiettivo che ci siamo prefissi è di raggiungere il traguardo ‘da bottiglia a bottiglia’: per ogni bottiglia riciclata, una nuova bottiglia prodotta”, afferma Tiziano Andreini, Amministratore delegato di Alpla Group in Italia

Alpla Group, leader mondiale nella produzione di imballaggi in plastica innovativi, ha inaugurato oggi ad Anagni un nuovo impianto di estrusione per la produzione di polimeri rPET provenienti dal recupero di bottiglie post-consumo. La qualità del rPET sarà tale da essere utilizzabile nella produzione di nuovi imballaggi adatti al contatto con gli alimenti. Con questo investimento Alpla ha ampliato la superficie coperta del suo stabilimento di Anagni – in cui vengono prodotte preforme – e installato tecnologie all’avanguardia che, a regime, assicureranno una capacità produttiva di circa 13.500 tonnellate annue di rPET (PET riciclato).

L’investimento, il cui ammontare complessivo è pari a 6,5 milioni di euro, ha generato una positiva ricaduta occupazionale sul territorio. Le nuove esigenze di produzione hanno infatti portato ad un ampliamento dell’organico aziendale,  che è aumentato di 12 dipendenti. Considerando i 90 lavoratori già in forza presso il sito, il totale delle maestranze ha superato la quota delle 100 unità.

Attualmente, nel sito di Anagni ogni anno vengono lavorate 50mila tonnellate di PET. L’entrata in funzione del nuovo impianto consentirà di portare la quota di rPET impiegata nella produzione, attualmente esigua, a coprire il 25% circa del fabbisogno, per poi salire nei piani di Alpla fino al 100% delle necessità produttive nel giro di alcuni anni. Ciò con evidenti benefici in termini di impatto ambientale. Se si considerano infatti i dati statistici medi relativi alla produzione del polimero di polietilene tereftalato, ebbene la quantità di CO2 equivalente emessa per produrre un chilogrammo di rPET rispetto a quella necessaria per produrre un equivalente quantità di PET vergine è di un ordine di grandezza inferiore: circa 0,25 kg rispetto a 2,2 kg. Considerando quindi il solo processo produttivo che sta a monte nella produzione di flaconi e bottiglie, ovvero quello necessario per generare il polimero, il PET riciclato consente di risparmiare il 90% delle emissioni di gas serra rispetto al materiale vergine.

Lo stabilimento Alpla si trova inoltre ubicato in un territorio dove sono presenti sia imprese locali che operano in ambito di recupero e riciclo dei materiali, sia importanti aziende del settore beverage. La filiera in cui Alpla si trova inserita è dunque molto corta, il che consente di ottenere ulteriori risparmi in termini di CO2 grazie alle minori emissioni legate al trasporto delle merci e alle sinergie logistiche che è possibile instaurare con fornitori e clienti.

L’investimento compiuto da Alpla si inserisce in un ampio programma di iniziative che l’azienda da tempo sta portando avanti in tema di sostenibilità. Ne è un esempio l’adozione dei principi del Design for Recycling - fondamentali per raggiungere gli obiettivi di circolarità espressi nell’Agenda ONU in tema di Sviluppo Sostenibile legato alla produzione, smaltimento e recupero della plastica - che Alpla ha fatto da tempo suoi con l’obiettivo di garantire che il suo packaging plastico, pur rispettando le specifiche estetiche e funzionali del cliente, sia quanto più sostenibile e riciclabile possibile.

Anche la recente campagna “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica”, di cui Alpla si è fatta promotrice, si inserisce in questa linea. L’obiettivo è quello di sfatare da un lato i luoghi comuni sulla plastica, portando a conoscenza di quanto la ricerca e la tecnologia, come nel caso del rPET, stiano cambiando l’impatto che questo materiale ha sull’ambiente; dall’altro di stimolare l’attenzione dei consumatori sull’uso sostenibile ed ecologicamente consapevole che è necessario fare sui prodotti acquistati.

“L’obiettivo che ci siamo prefissi è di raggiungere il traguardo ‘da bottiglia a bottiglia’: per ogni bottiglia riciclata, una nuova bottiglia prodotta”, afferma Tiziano Andreini, Amministratore delegato di Alpla Group in Italia. “L’investimento che abbiamo realizzato con l’ampliamento della struttura di Anagni va proprio in questa direzione. Il nostro commitment è di guardare al futuro, ovvero di ragionare strategicamente sul lungo termine. E ciò non solo in relazione all’evoluzione che il mercato subirà nei prossimi anni, quando la domanda di materiale riciclato di alta qualità aumenterà in modo generalizzato, ma anche sul fronte dell’ambiente. Nel settore in cui opera, Alpla è leader mondiale e non può che svolgere un ruolo attivo nel sostenere l’affermazione di un’economia circolare che sfrutti manufacturing practices a basso impatto ambientale e sempre più sostenibili”.

Informazioni su ALPLA Group

ALPLA è una delle maggiori aziende globali operanti nel settore degli imballaggi in plastica. Circa 21.600 dipendenti in tutto il mondo ogni giorno producono bottiglie, tappi e parti stampate in 178 siti dislocati in 45 paesi diversi. Gli imballaggi di alta qualità prodotti da ALPLA vengono utilizzati in un’ampia gamma di settori: food & beverage, cosmetico, pharma, prodotti per la pulizia, oli per motori e lubrificanti. ALPLA possiede impianti per il riciclaggio di PET e HDPE in Austria, Polonia e Spagna e alcune joint venture in Messico e Germania. Progetti ulteriori sono in fase di avviamento nel resto del mondo. ALPLA Italia gestisce 7 impianti in tutto il paese – di cui due in-house – e impiega oltre 450 dipendenti. Con un investimento di 5 milioni di euro, nel 2022 aprirà un nuovo impianto per il riciclaggio del PET ad Anagni.

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