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Ampliamento del Museo archeologico di Frosinone: finanziamento di oltre 300mila euro

L’intervento sarà suddiviso in due parti: una parte autonoma costituita da nuovi spazi per il Museo, direttamente accessibili e fruibili da Vicolo S. Simeone; alcune opere interne al Museo esistente, riguardanti la messa a norma di ciò che riguarda l’accessibilità e le barriere architettoniche

La giunta Ottaviani, dopo il preliminare, ha approvato il progetto definitivo di ampliamento del Museo archeologico comunale per un importo di 324.000 euro, ai fini dell’ottenimento del parere da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti.

Il documento, presentato dall’assessorato al centro storico coordinato da Rossella Testa, di concerto con il settore lavori pubblici, fa riferimento anche alle modalità di finanziamento dell’opera: nello specifico, 210.853 euro con contributo della Regione Lazio e 113.376,46 euro con mutuo acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti.

Il documento è stato redatto, in linea di massima, sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica di ampliamento del museo archeologico comunale, già approvato con Delibera di giunta. L’intervento sarà suddiviso in due parti: una parte autonoma costituita da nuovi spazi per il Museo, direttamente accessibili e fruibili da Vicolo S. Simeone; alcune opere interne al Museo esistente, riguardanti la messa a norma di ciò che riguarda l’accessibilità e le barriere architettoniche.

Il tema che ha guidato l’intervento è anzitutto di carattere “urbano” e tiene in primo luogo conto del ruolo e dalla funzione del lotto d’intervento situato nel cuore del centro antico della città, valorizzando lo spazio e le visuali.  Infatti, l’area d’intervento insiste in un punto fondamentale del centro urbano, la salita di San Simeone, che collega la parte alta della città a piazza Valchera, e risulta inoltre ben visibile dall’alto, dagli affacci della sede storica del museo stesso e dagli edifici adiacenti: il progetto, pertanto, concepisce la trasformazione nell’interpretazione e nel rispetto di tale ruolo urbano. L’edificazione prevista si inserisce nello spazio attualmente definito da una grande scavo, vuoto alla quota più bassa del lotto, con lo scopo di consolidarlo e metterlo in sicurezza.

 La costruzione si rapporta con le murature presenti nell’area - testimonianze di varie epoche - senza la previsione di demolizioni di sorta, e lascia libera la parte più alta del lotto che costituisce l’ambito più interessante e sensibile dal punto di vista paesaggistico e archeologico, che già era stato oggetto di una campagna di scavi intorno all’anno 2000. L’intero progetto di ampliamento del Museo è quindi concepito come un piccolo, ma articolato sistema di spazi pubblici aperti, composti da: la sistemazione a verde, a quota bassa, direttamente accessibile dalla via S. Simeone, che funge da atrio a cielo aperto del sistema e che coinvolge i resti murari esistenti e il costone roccioso; i nuovi spazi museali, in contatto diretto con la sistemazione a verde e accessibili senza presenza di barriere architettoniche, le cui coperture sono concepite come un sistema a gradoni di coperture verdi, in modo da configurare l’intera lotto come un grande giardino; il sistema di risalita che sfrutta il costone di arenaria esistente, per condurre a un “belvedere - giardino archeologico”, situato nella alla parte più alta dell’area, che sarà in futuro fruibile come un nuovo spazio aperto di pertinenza del museo archeologico comunale,  che permetterà di scoprire la visuale che si apre sui monti Lepini e sull’intera città. 

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