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Anagni, i percettori di Reddito di cittadinanza vogliono continuare a lavorare per conto del Comune

I diretti interessati, terminato il beneficio, hanno espresso il desiderio di rinnovare l’adesione ai progetti utili alla collettività. Ecco il primo bilancio tracciato dal sindaco della cittadina ciociara Natalia e dal delegato ai Servizi sociali Tuffi

Una volta terminato il loro primo coinvolgimento nei Progetti utili alla collettività (Puc) di Anagni, i percettori di Reddito di cittadinanza intendono rinnovare la loro adesione per continuare a lavorare per il Comune.  

Lo evidenziano all’unisono il sindaco Daniele Natalia e il consigliere Danilo Tuffi, delegato ai Servizi Sociali, nel tracciare un primo bilancio a due messi dall’attivazione dei cinque Puc per i beneficiari dell’RdC. Attualmente, infatti, sono attivi i progetti “Anagni Green”, “Anagni Beautiful”, “Anagni Inclusive”, “Anagni School” e “Anagni C.L.O.”.  

Quest’ultimo, attivato da poco, è finalizzato alla sistemazione e alla riorganizzazione degli spazi della biblioteca e degli uffici comunali. Uno strumento, al pari degli altri, “per incidere di più nell’azione amministrazione - evidenziano dal palazzo comunale - ma anche una risposta al disagio sociale di ampie fascie della popolazione” 

La soddisfazione del sindaco e del delegato ai Servizi Sociali 

"Siamo soddisfatti – comunicano gli stessi Natalia e Tuffi - non solo per l'ottima accoglienza che la cittadinanza ha riservato ai PUC, ma anche della disponibilità mostrata dai percettori di RdC aderenti ai progetti che, terminato il beneficio, hanno espresso il desiderio di rinnovare la domanda per tornare a lavorare nuovamente e fornire un servizio alla comunità anagnina. Lo avevamo detto all'inizio, annunciando la partenza dei vari PUC, che anche l'azione amministrativa quotidiana ne avrebbe beneficiato grazie ad una maggiore attenzione in operazioni ordinarie come la pulizia dei vicoli o dei parchi, ma anche per i lavori di manutenzione che giornalmente si svolgono in città. Una aspettativa che non è stata delusa e che ci fa tracciare un bilancio positivo dei progetti attivi". 

"Lo dice il nome stesso dei progetti – evidenziano in conclusione - Sono utili alla comunità e, quindi, anche a chi li attua e ne fa parte. Se un cittadino, magari disoccupato e che ha anche una formazione importante nei settori dei PUC alle spalle, può sentirsi utile e gratificato dal lavoro che svolge come "contraccambio" alla percezione del Reddito di Cittadinanza, allora l'obiettivo che ci eravamo prefissati è stato raggiunto. Le politiche sociali della nostra Amministrazione puntano molto sul rafforzamento della coesione comunitaria attraverso il lavoro di pubblica utilità". 

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