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Biodigestore, la replica dei medici di famiglia: "altro che impatto trascurabile pressoché nullo"

La nota stampa dopo le dichiarazioni del prof. Buonanno, consulente della società Maestrale

Non si è fatta attendere la replica dell’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia che ha espresso parere discorde nei confronti del Prof. Giorgio  Buonanno, consulente della Società Maestrale, ovvero della società proponente il Biodigestore nella Città di Frosinone. In un articolo il professionista aveva espresso che i biodigestori hanno “sull’aria un impatto trascurabile, pressoché nullo. Non hanno la possibilità di impattare”.

"Il giudizio è espresso nei confronti delle polveri sottili,per le quali la città di Frosinone ha primati negativi nazionali ed europei, è sanzionata dall’Europa, è territorio SIN ovvero sito di interesse nazionale necessitante di bonifica, un luogo - spiegano in una nota la dott.ssa Marzia Armida - Presidente dell’Associazione Medici per l’ Ambiente e la  dott.ssa Teresa Petricca – Pneumologa -  Responsabile  Scientifica dell’Associazione - dove ogni minima azione impattante è gravida di pesanti ed innegabili conseguenze con ricadute sulla salute e sulla condizione sanitaria generale.

Rappresentiamo che il biodigestore di Frosinone, cui verranno conferite 50.000 (cinquantamila) tonnellate di rifiuti organici (FORSU), quantitativo che va ben oltre le circa 4.000 (quattromila) tonnellate che si rendono necessarie per il capoluogo, utilizzerà una caldaia a gasolio di 500 KW equivalente ad  una potenza termica di circa 430.000 Kcal/h in funzione per 24 ore al giorno per 365 giorni, in un territorio dove la conformazione orogeografica impedisce la dispersione degli inquinanti atmosferici.

Non è stato dato ovviamente nessun risalto al fatto che con una potenza simile si può riscaldare in continuo, 24h su 24, a regime massimo, un palazzo di 30 appartamenti per 365 giorni.Il riscaldamento domestico, compreso quello ottenuto dal GPL-Metano,è considerato tra le principali sorgenti antropiche dell’inquinamento dell’aria. Si specifica,peraltro, che il gasolio è l’imputato maggiore per la produzione delle polveri sottili PM 10,oltre che di altri inquinanti atmosferici. Trattasi di una miscela di idrocarburi, ottenuta dalla distillazione frazionata del petrolio. E’ proprio il Prof.Buonanno ad affermare, riferito alle polveri sottili, che “l’80% delle emissioni è prodotto nell’ambito del riscaldamento….” e pertanto perché non citare, anzi addirittura negare, il riscaldamento a gasolio che caratterizza la caldaia del biodigestore della Maestrale?

Innegabile che sempre di riscaldamento e di annessa produzione massiva di polveri sottili si tratta! Fonte inconfutabile ulteriore di produzione delle polveri sottili, nel caso sfortunato di realizzo del biodigestore a Frosinone, sarà,inoltre, il traffico di circa 5.000 (cinquemila) mezzi articolati l’anno,addetti ai trasporti dell’immondizia e dei compostati. E sempre del Prof. Buonanno è l’affermazione che “un altro 18% (di polveri sottili)proviene dal traffico…”,quello stesso traffico che sarà altrettanto innegabilmente potenziato dai già citati circa 5.000 articolati l’anno. In qualità di Medici ci rende onore informare il consulente della Maestrale,che le polveri sottili prodotte dall’azienda dallo stesso rappresentata, cosi’ come le PM di altra derivazione,presentano una correlazione matematica diretta tra la concentrazione e l’insorgenza delle malattie ad esse relate,tra le più gravi in termini di morbilità e mortalità. Sarebbe stato doveroso informare circa le ulteriori emissioni in aria da parte del biodigestore, dovute agli off-gas del camino,alle emissioni fuggitive incomprimibiliquali solforati, azotati, ammoniacali che evidenze scientifiche fisiopatogenetiche citano come estremamente pericolose.

Pericolosità dovuta alla trasformazione del particolato primario già ampiamente rappresentato a Frosinone in particolato secondario, ben più lesivo rispetto la genesi di diverse malattie, nel mentre trasformano l’inquinamento in fotochimico e producono piogge acide. Le evidenze scientifiche fisiopatogenetiche in questo ambito hanno carattere di certezza,ben aldilàdel principio di precauzione che pure andrebbe applicato.In estrema sintesiriteniamo porre sempre la stessa domanda:è prioritaria l’istanza di profitto avanzata da un privato o la difesa della salute umana e del territorio?".

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