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Cassinate, il Rapido inquinato da manganese, questa la terrificante scoperta in una zona dove dovrebbe nascere un parco  

I risultati delle ultime analisi che l'A.N.S.M.I., Sezione di Frosinone e GRE (Gruppi Ricerca Ecologica), stanno portando avanti da diverso tempo in quest'area hanno dato questo riscontro

“C’è dell’inquinamento da manganese nelle acque di falda nei pressi della Diga, sul fiume Rapido, che con tutta probabilità triste eredità degli interramenti di rifiuti sanitari e non solo”. Cosi scrive Edoardo Grossi nel gruppo facebook Cassino Ambiente. La spiacevole scoperta è arrivata dalle ultime analisi, effettuate proprio a ridosso della diga nell’ambito del monitoraggio che l'A.N.S.M.I., Sezione di Frosinone e GRE (Gruppi Ricerca Ecologica), stanno portando avanti da diverso tempo in quest'area, in collaborazione con Italia Nostra e A.N.P.A.N.A, Sezione di Frosinone.

“L'ARPA Lazio – continua Grossi - aveva già evidenziato inquinamento da manganese e altri metalli e ora i controlli sull’area devono essere effettuati per verificare la provenienza dell'inquinamento. I dati, analizzati dal Laboratorio Chimico privato, hanno riscontrato il superamento della concentrazione soglia di contaminazione (Csc), per il Manganese, (100 volte superiore alla soglia) il Ferro (5 volte superiore alla soglia) l'Alluminio (2,75 volte superiore alla soglia), l'Arsenico (2,3 volte superiore alla soglia) nelle acque di falda superficiale. Si tratta di metalli inquinanti, con effetti neurotossici e pericolosi per la salute, inalato o bevuto.

Il manganese può avere anche un’origine naturale (o litologica) ma rispetto ai valori di fondo nel terreno (analizzati a 1.135 metri a valle) la presenza di inquinamento da manganese nelle acque di falda è notevolmente alta. E' probabile che l’origine dell’inquinamento del manganese e altri metalli, in concentrazioni minori, ma comunque superiori ai limiti di legge, nelle acque di falda, sia da ricercare nell’attività di interramento rifiuti che si è svolta anni fa. Inutile dire che è necessaria un'opera di circoscrizione e caratterizzazione di tutta l'area, da parte dell'autorità municipale a Tutela della Salute Pubblica.

E' assolutamente scellerato il rilascio di un permesso per la realizzazione di un parco (qui siamo in territorio di Sant’Elia fiume rapido ndr), dove probabilmente andranno anche i bambini, su una zona certamente contaminata, mettendo in pericolo la salute pubblica. D'ora in poi, con prove alla mano, adotteremo tutte le iniziative, a tutela della salute dei cittadini, per fermare questa sciagura. Si ringraziano i cittadini di Sant'Elia Fiumerapido, Cassino e Cervaro che hanno contribuito economicamente per la realizzazione dei campionamenti e analisi”.

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