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Crisi in Afghanistan, Cassino accoglierà donne e bambini in tre monolocali confiscati alla criminalità

L'assessora alle Pari opportunità Tamburrini rende noti i lavori di adeguamento dei locali che tra tre settimane potranno ospitare fino a 15 profughi afgani. Per loro "una nuova vita" grazie alla sinergia con l'associazione Risorse Donne

A Cassino (Frosinone) donne e bambini in fuga dall'Afghanistan verranno accolti in tre monolocali rientranti tra i beni confiscati alla criminalità. È l'assessora alle Pari Opportunità Maria Concetta Tamburrini a rendere nota la risposta del Comune al dramma provocato dalla crisi afgana

"Ci sono situazioni ed eventi che impongono con urgenza di fare tutto il possibile per dare risposte immediate e concrete alle nefandezze che esse stesse riescono a provocare - commenta la delegata della Giunta guidata dal sindaco Enzo Salera - In questi giorni una di queste situazioni è davanti agli occhi di tutti e interroga senza pietà le nostre coscienze, mettendo tutti noi quasi spalle al muro mentre ci domandiamo cosa possiamo fare".

Lavori in corso: potranno essere accolti 15 profughi

I lavori di adeguamento dei locali sono stati già predisposti. Saranno disponibili entro tre settimane e potranno accogliere fino a 15 persone. Attraverso una rete di riferimento, in sinergia con gli organi competenti, gli ospiti non avranno "solo un'accoglienza logistica - spiega Tamburrini - ma l'inizio di una nuova vita".

Fondamentale sarà la collaborazione dell'associazione Risorse Donne, già operante con l'assessorato alle Pari opporunità e "valido e qualificato sostegno - accentua l'assessora - a un progetto che, oltre a un rifugio sicuro,  vuole realizzare un percorso di riconquista della libertà e dei diritti di donne che sono state calpestate nella loro dignità garantendo anche la realizzazione di un reale percorso di integrazione".

L'assessora Tamburrini e la crisi in Afghanistan

"È l’Afghanistan e la sua lenta agonia: un popolo che fino a qualche giorno fa pensava di essere riuscito davvero a conquistare un livello accettabile di diritti e tolleranza e che ora sta vivendo un nuovo clima di violenza e di repressione - dichiara l'assessora comunale alle Pari Opportunità - È l’Afghanistan e quella forte e violenta discriminazione di genere che costringono donne e bambini a fuggire per non rischiare di essere calpestati nelle loro dignità o, peggio ancora, uccisi vigliaccamente. È a loro che oggi dobbiamo con urgenza dare risposte. E’ a loro che come Amministrazione comunale e, in particolare, come Assessorato alle Pari Opportunità, ci si sta impegnando per dare risposte concrete".

"A ridosso dell’inizio di questa grave crisi internazionale ci siamo subito attivati per reperire locali da mettere a disposizione dei profughi provenienti dall’Afghanistan - va avanti - La particolare conformazione dei tre locali individuati ha fatto sì che il nostro progetto di accoglienza si concentrasse su donne e bambini, dando rifugio, quindi, a chi in modo particolare sta subendo la violenza e la repressione di un regime che ha fatto della discriminazione di genere il suo vessillo più alto".

"Dare risposte in situazioni come quella che sta vivendo il popolo afghano è compito di ciascuno di noi - aggiunge in conclusione - Per un’Amministrazione che ha messo al centro di ogni scelta “la persona”, è dovere inderogabile ed urgente”.

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