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Martedì, 23 Aprile 2024
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La 'banca della parrucca' per sostenere i malati oncologici, l'altra 'battaglia' di Di Mambro

L'ex consigliere comunale di Cassino, che combatte contro un male, è riuscito ad ottenere un importantissimo risultato. La Regione stanzia fondi destinati all'acquisto di acconciature per chi vive questo dramma

L'ex consigliere comunale di Cassino, Carmine Di Mambro, sempre vicino a chi combatte contro il mostro e il disagio sociale che provoca è riuscito, dopo anni di richieste e manifestazioni fatte dalle associazioni, dai cittadini e soprattutto dai malati oncologici, ad ottenere un importante: le Asl dovranno istituire la 'Banca della Parrucca' riservata ai malati oncologici.

I fondi regionali

La Regione Lazio, nella Legge di Stabilità approvata a dicembre, ha stanziato un finanziamento di 450 mila euro per i prossimi due anni, 300 mila euro per il 2020 e 150 mila euro per il 2021. Questo finanziamento è destinato all’acquisto di parrucche per i malati oncologici al fine di alleviare il disagio psicologico derivante dalla perdita dei capelli durante le cure chemioterapiche. È sicuramente poco, però era importante iniziare e mettere la voce in bilancio. Sebbene spesso sia una necessità, comprare una parrucca per le donne che combattono il cancro può rivelarsi un lusso.

La 'banca'

In Italia il prezzo di un toupet oncologico va dai 400 euro per un modello sintetico fino ai duemila di uno con capelli veri. Una spesa importante, che incide pesantemente sul bilancio, in un momento in cui le famiglie devono sostenere terapie mediche salvavita costose. Le pazienti spesso rinunciano a coprire la testa con una parrucca. Indossano foulard e berretti: copricapo meno costosi. Si rinchiudono in casa e smettono di lavorare e di avere rapporti sociali. Potersi permettere una parrucca, dunque, non significa solo appagare un bisogno estetico ma è un modo per migliorare la qualità della vita delle pazienti. Viene inoltre istituita la Banca della Parrucca presso ogni Azienda sanitaria locale che, in collaborazione con le Asl territoriali e la collaborazione degli Enti del terzo settore, fornirà gratuitamente le parrucche a chi ne fa richiesta rispettando determinati requisiti.

La testimonianza

"E’ sicuramente un piccolo passo, fortemente richiesto dalle associazioni e dai malati oncologici, di vicinanza e supporto in un momento così difficile come il periodo della malattia - ha commentato Carmine Di Mambro -. Quando tutta la vita viene stravolta dal cancro, indossare una parrucca può diventare un gesto importante per fronteggiare la malattia soprattutto per una donna. Oltre a tutte le cure, le parrucche servono ad alleviare il disagio psicologico della malattia che non solo colpisce il corpo, ma spesso ha conseguenze anche devastanti sulla psiche delle persone colpite dalla malattia. Ricordo quando ho iniziato la chemio. La chiamano “la rossa”. Un mix di farmaci potentissimo, Doxorubicina o Epirubicina, che attacca le cellule tumorali e non solo. E ci mette poco, prima di iniziare a far cadere i capelli. Dieci, al massimo quindici giorni e poi cominciano a venir via a ciocche. Sul cuscino, sotto il cappello, durante la doccia, sui vestiti. Fino a fare rimanere la maggior parte delle persone del tutto calve. Questa situazione mi ha destabilizzato più della stessa malattia, posso solo immaginare cosa può provare una donna nei primi giorni della caduta dei capelli. La rossa è un ciclo di chemioterapie fra i più aggressivi. Quattro o cinque sedute, ma toste. Quando mi hanno detto che avrei iniziato così ho realizzato che da lì a qualche giorno avrei perso tutti i capelli - ha concluso Carmine Di Mambro - . Un ringraziamento particolare va soprattutto a tutte quelle persone che hanno portato avanti in questi anni una battaglia di civiltà e dignità".

La delibera

La Giunta regionale, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della Legge, definirà con una delibera i requisiti e i criteri di priorità per l’accesso ai contributi, le modalità di presentazione delle domande, i criteri per la realizzazione e i requisiti per l’accesso alla Banca della Parrucca ed infine le modalità di coinvolgimento degli Enti del terzo settore.

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