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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ricorso al Consiglio di Stato / Cassino

Cassino, concorso vigili: il Comune ricorrerà contro l'assunzione degli idonei al Ministero

In arrivo il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar a favore dello scorrimento della graduatoria da parte del Ministero delle infrastrutture. "Hanno concorso per essere assunti in un Comune in carenza di personale"

Il Comune di Cassino impugnerà la sentenza con cui il Tar ha di fatto autorizzato il Ministero delle infrastrutture allo scorrimento della graduatoria del concorso per istruttore direttivo di vigilanza. Dei dieci idonei ricorrenti, nel mentre, due sono stati assunti dal Comune. Gli altri vogliono lavorare al Ministero.

Nello specifico il Tar non ha annullato l’apposita delibera n. 21/2021, ma ha annullato “il provvedimento impugnato di reiezione della domanda di scorrimento della graduatoria concorsuale avanzata dal Ministero”.

“Si comprendono le loro aspirazioni individuali - precisa l’amministrazione guidata dal sindaco Salera - ma occorre anche comprendere che loro hanno concorso per essere assunti al Comune di Cassino, la cui Amministrazione ha a suo tempo bandito il concorso per far fronte ad una grave carenza di personale che non consente di assicurare alla propria città un servizio essenziale, irrinunciabile qual è quello che solo la Polizia Locale può garantire. Cosa impossibile se non potrà più attingere alla relativa graduatoria degli idonei, dovendo fronteggiare richieste di trasferimenti”.

Le motivazioni del Comune

“La sentenza, infatti, non la si ritiene condivisibile nella decisione in merito alla controversia perché appare contraddittoria in alcune parti, nonché carente in altre, in quanto non prende in esame tutte le difese svolte dall’Amministrazione. Il Tar non ha tenuto conto neppure del fatto che una unità lavorativa assunta ha rinunciato al ricorso”.

“Il Comune nella vicenda si è attenuto alla legge e alla par condicio tra i concorrenti. Ha infatti richiamato l’art. 9, comma1, della legge n.3 del 2003 stando al quale le graduatorie valide ed efficaci possono essere cedute solo alle Amministrazioni del medesimo comparto di quella che detiene la graduatoria. Vale a dire, nel caso di specie, solo agli Enti locali. Cosa peraltro puntualmente avvenuta nei confronti di alcuni Comuni, quali ad esempio, Pontecorvo, Capua, Segni”.

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