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Depuratore Cosilam, i comitati inviano una pec la Prefetto: "L'aria è irrespirabile giorno e notte"

La disperazione dei residenti che credevano di aver trovato finalmente una soluzione dopo l'indagine di Procura e Carabinieri Forestali ma il funzionamento dell'impianto, gestito ora da un custode giudiziario, continua ad essere inadeguato. Il gruppo consigliare di minoranza a Cassino chiedono la convocazione di un consiglio comunale ad hoc

Hanno inviato una pec al Prefetto di Frosinone, e per conoscenza al sindaco di Cassino, nella quale chiedono la convocazione di un tavolo tecnico con i vertici del Cosilam e del Consorzio Unico Lazio. La missiva a firma dei componenti del comitato Allerta Cerro altro non è che l'ennesimo tentativo, da parte dei residenti nella zona industriale di Cassino, per trovare una soluzione che possa porre fine al fetore insopportabile che continua a propagarsi nell'aria giorno e notte. L'indagine 'Acqua Nera' da parte della Procura e dei Carabinieri Forestali, sfociata in provvedimenti restrittivi per l'ex presidente della AeA e due funzionari, ha portato al sequestro del depuratore ed alla nomina di un custode giudiziario ma non alle fine dei miasmi. 

La convocazione

E le iniziative non finiscono qui: i consiglieri comunali di minoranza al comune di Cassino, Benedetto Leone, Giuseppe Golini Petrarcone, Salvatore Fontana, Massimiliano Mignanelli in una mozione inviata al sindaco Enzo Salera ed al presidente del Consiglio comunale, Barbara Di Rollo, chiedono la convocazione di un consiglio comunale affinché si possa discutere della questione."Premesso che il giorno 23 settembre la Procura di Cassino ha disposto il sequestro del depuratore Cosilam con provvedimenti a carico dei vertici della società A&A che gestisce il depuratore dei consorzi industriali per reati ambientali; i diversi comitati cittadini hanno da mesi, chiesto alle Istituzioni di intervenire sulla gestione del depuratore Cosilam; i residenti della zona Solfegna Cantoni e dell’area industriale di Cassino, hanno denunciato di essere ancora costretti a rimanere chiusi in casa per la fuoriuscita di odori nauseabondi  ed esalazioni insopportabili; I comitati continuano a denunciare il malfunzionamento del depuratore consortile; considerato che Il Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’AeA, società che gestisce il depuratore, ha rassegnato le dimissioni a seguito delle misure cautelari disposte; Nel Comitato di Controllo Analogo e congiunto della società A&A ha ricoperto il ruolo di consigliere dapprima il Vice Sindaco di Cassino l’Ing. Francesco Carino, ed ora il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale, l’Avv. Gaetano Ranaldi, tutt’ora in carica, come riportato sul portale online della società; L’8 Febbraio 2020 sulla stampa locale venivano pubblicate le dichiarazioni del Presidente del Cosilam Marco delle Cese che asseriva “ è la stessa sfida di Taranto, con le dovute proporzioni, la soluzione sta negli investimenti e, noi ed AEA, gestore dell'impianto, siamo pronti". Parole che pesano come macigni e che definiscono in maniera inequivocabile il rischio a cui sono esposti i cittadini residenti e non. 

La richiesta di dimissioni per Gino Ranaldi

Ciò premesso gli scriventi ritengono doveroso che il Consiglio Comunale si pronunci per chiedere: La convocazione di un Consiglio Comunale con all’ordine del giorno “tutela dell’ambiente e salute pubblica dei cittadini di Cassino”, coinvolgendo il Ministero, le Istituzioni Regionali e Provinciali, il Consorzio unico Industriale con il suo Presidente, le Associazioni e i comitati, al fine di affrontare tutti insieme la delicata situazione del depuratore. Al Sindaco di adottare ogni provvedimento in suo potere per tutelare la sicurezza, la  sanità e l’igiene pubblica; le dimissioni del Capogruppo PD in Consiglio Comunale Avv.Gaetano Ranaldi da consigliere del Comitato di Controllo Analogo e Congiunto della Società A&A".
 

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