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Giovedì, 18 Aprile 2024
L'accoglienza / Cassino

L'umanità di chi ha conosciuto la Distruzione: parte la scuola di Italiano per profughi ucraini

L'iniziativa fortemente voluta dal presidente della Banca Popolare del Cassinate, Vincenzo Formisano. Il progetto sarà fattibile grazie alla collaborazione con Comune e assessorati ai Servizi Sociali e Pubblica Istruzione

Solo chi ha conosciuto la distruzione, la disperazione e la fame può comprendere appieno il dramma dei profughi di guerra. Cassino, città martire risorta dopo la totale cancellazione, scende in campo per consentire ai profughi ucraini ospiti di tanti cittadini di potersi integrare. Un progetto che è nato dalla volontà di Vincenzo Formisano, presidente della Banca Popolare del Cassinate, la banca della 'ricostruzione'. L'Istituto di Credito che dal 1950 continua ad essere parte integrante del territorio con iniziative volte a migliorare la vivibilità del contesto sociale ed economico.

Alla presentazione dell'iniziativa, che si è svolta venerdì pomeriggio presso la sede centrale della BPC erano presenti oltre che il padrone di casa, il Presidente della Banca Popolare del Cassinate Vincenzo Formisano, figlio del compianto ed indimenticato presidente Donato Formisano, il sindaco Enzo Salera, l’Assessore alla Coesione Sociale Luigi Maccaro, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Maria Concetta Tamburrini.

La volontà della Banca Popolare, come ribadito dal professor Formisano, è quella di essere sempre pronta a mettersi a disposizione della Comunità. Il Presidente ha anche ringraziato l’Amministrazione Comunale, sempre molto ricettiva su tutte le istanze dei cittadini e che, con prontezza, ha accolto la proposta della banca. Fare squadra è infatti l’arma vincente. L’idea alla base del progetto è quella di andare oltre le esigenze basilari – seppure importantissime – legate alla necessità di dare vitto, alloggio, vestiti, promuovendo la socializzazione, l’integrazione, la creazione di amicizie e relazioni nel rispetto della dignità e della storia degli ospiti ucraini. E’ una sinergia che “fa bene al cuore”, ha detto il sindaco Enzo Salera, soprattutto in un momento così difficile. L’assessore Tamburrini ha evidenziato come già in una prima fase di screening era stata percepita questa necessità, e la proposta della banca aiuta a completare e perfezionare il percorso di accoglienza per i profughi ucraini.

Il Comune sta già lavorando per l’inserimento nelle scuole del territorio dei ragazzi: molti hanno gi iniziato a frequentare la scuola, altri seguono la DAD proposta dalla loro scuola ucraina, altri bambini sono troppo piccoli per essere inseriti a scuola, altri ancora non sono ancora emotivamente pronti. Per questo c’è bisogno innanzitutto di una vicinanza relazionale. 

L’Assessore Maccaro ha evidenziato come questa esperienza amministrativa sia stata caratterizzata dalle emergenze, prima per la pandemia, ora per la guerra e in situazioni così inedite e difficili la BPC è sempre stata attiva e presente in maniera sensibile, pronta, proattiva. "L’idea del Presidente Formisano di creare una scuola di italiano è bellissima non solo perché risponde a urgenze e necessità pratiche, ma anche perché rappresenta il primo passo di un'amicizia nuova che la città di Cassino può stringere con le persone che vengono dall’Ucarina. Con una bella immagine, - l’assessore ha sottolineato come a volte -, in situazioni straordinarie come quelle che stiamo vivendo, non basti “stare al proprio posto”, ma bisogna saper stare sugli avamposti, pronti a lavorare in prima linea". 

All’incontro era presente anche la signora Natalia, esponente della comunità ucraina residente a Cassino e che, grazie anche alla sua cultura e alla sua esperienza professionale, si è resa disponibile a lavorare per rendere possibile il progetto della scuola. Natalia ha ricordato che le persone arrivate in Italia sono soprattutto donne e bambini, che sperano al più presto di poter tornare nel loro paese. In Ucraina sono rimasti gli uomini, impegnati a combattere e per loro è un sollievo sapere che donne e bambini sono al sicuro, sono accuditi e accolti. Questa iniziativa è perciò un messaggio forte per l’Ucraina, un incoraggiamento e un segnale di speranza.

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