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Cassino, Laura Viola chiede di rendere operativo il "codice rosa" per le donne vittime di violenza

A ben 4 anni dalla creazione del 'percorso rosa' nell'ospedale Santa Scolastica non ne è stato registrato nessuno

La dott.ssa Laura Viola, vice coordinatrice di Forza Italia a Cassino e membro delle pari opportunità della Provincia di Frosinone, da sempre è molto sensibile ai problemi ed alle esigenze delle donne specialmente se vittime di violenza. Conferma infatti in una nota il suo parere, rivolgendosi direttamente al Presidente della Regione Nicola Zingaretti, per quanto concerne il cd codice rosa"Una donna vittima di violenza che arriva in un Pronto Soccorso deve trovare personale formato e in grado di capire subito come intervenire. Nel 2014 l’allora assessore regionale alle pari opportunità e alla sicurezza, Concettina Ciminiello, garanti’ che sarebbe stato creato, di concerto con le Asl del territorio, un percorso Rosa negli ospedali della Regione Lazio, destinato alle donne vittima di violenza e maltrattamenti.

Il codice rosa

Una volta attribuito il Codice Rosa, le pazienti sarebbero dovute essere trasferite in sale apposite in cui far entrare solo personale medico altamente specializzato e gli agenti di Polizia. Ad oggi risulta che, dopo 4 anni dal lancio della notizia, l’ospedale di Cassino non vanti alcun codice rosa e che le donne vittime di violenza siano trattate alla stregua di un qualsiasi utente generico del Pronto Soccorso. Tale distinguo è doveroso perché, voglio rammentare, come la vittima di violenza non riporti soltanto lesioni fisiche ma anche e soprattutto forti impatti psicologici, che devono essere affrontati e trattati da personale qualificato il prima possibile, in un ambiente protetto e fin dal primo accesso in un qualsiasi pronto soccorso o guardia medica. Mi rivolgo direttamente al Presidente della Regione Lazio Zingaretti, affinché intraprenda immediatamente ogni utile azione perché sia reso operativo il prima possibile il Codice Rosa anche presso l’azienda Ospedaliera Santa Scolastica di Cassino, perché, vista l’urgente attualità del fenomeno dei maltrattamenti a danno della donna, risulta intollerabile e moralmente ingiusto che a distanza di 4 anni dalla creazione di tale Codice, a Cassino non ve ne sia ancora 1. Ricordo che Cassino è un centro abitato da circa 30000 persone di cui la metà sono donne che ad oggi risultano private di tale percorso specifico a loro tutela".

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