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Cassino, Villa Serena: in dieci rischiano il licenziamento. Sindacati in trincea

La struttura residenziale, un tempo fiore all'occhiello della Sanità privata, starebbe attraversando un momento di forte recessione

Situazione angosciante per i lavoratori della struttura di assistenza residenziale di Villa Serena di Cassino. La nuova proprietà, che già ha ridotto del 15% lo stipendio ai lavoratori per supposta crisi aziendale, ci riprova a fiaccare la resistenza dei lavoratori, prima tentando di imporre il contratto di prossimità, poi il cambio di CCNL e, di fronte al rifiuto di questo comportamento, aprendo una procedura di mobilità. Le proteste dei Sindacati per questo comportamento offensivo nei confronti dei quasi 30 lavoratori, che hanno sempre continuato ad assicurare l’assistenza ai degenti, hanno comportato che si sia alzato il livello di scontro.

Le trattative

L'azienda, infatti, ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per oltre 10 dipendenti. rifiutando ogni tentativo di dialogo e di composizione della vertenza nelle sedi deputate, come avvenuto presso la Regione Lazio. La mancanza di qualunque volontà di confronto con tutte le sigle sindacali (CISL FP, FP CGIL, UIL FPL, UGL- SANITA’) per consentire una verifica congiunta delle presunte difficoltà finanziarie, addotte a giustificazione dei licenziamenti, si ripercuote sulla serenità dei lavoratori, già provata dalle riduzioni e dai ritardi nell'erogazione dello stipendio, oltre che dal mancato rinnovo del Contratto nazionale da oltre 12 anni.

Inaccettabili tagli

L’attuale proprietà, subentrata alla precedente gestione, già artefice della richiesta di pesanti sacrifici per i lavoratori, come sopra ricordati, li ripaga rappresentando nuovi elementi di sofferenza economica, guarda caso non esplicitate al momento del passaggio di gestione della struttura, quando sono stati chiesti i primi sacrifici ai lavoratori. Oggi, con tali motivazioni, si pretende di giustificare l'ondata di licenziamenti collettivi, rifiutandosi, però, di analizzarli apertamente e limpidamente con le organizzazioni sindacali. "Non è con le minacce di licenziamento che si risolvono i problemi - affermano i sindacati (CISL FP, FP CGIL, UIL FPL, UGL- SANITA’) -, inasprire i rapporti non fa certo bene ai degenti di Villa Serena e non può essere lo scopo che vuole la proprietà. Allora, si metta da parte la procedura di licenziamento e si apra un confronto con i lavoratori e con i loro rappresentanti per il bene dei dipendenti e degli assistiti di Villa Serena. In mancanza, se lo scontro sarà inevitabile, CISL FP, FP CGIL, UIL FPL, UGL- SANITA’ saranno pronti ad affiancare i lavoratori nella lotta per il posto di lavoro e per la difesa dei loro diritti".
 

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