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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cassino, si poteva evitare il dissesto? L'ex sindaco D'Alessandro replica a Salera

E chiarisce carte alla mano quanto confermato dalla Commissione di Liquidazione. L'affondo nei confronti dell'attuale sindaco riguarda il debito Acea

A distanza da un anno e mezzo dal dichiarato dissesto finanziario a Cassino si continua a parlare di ciò che andava fatto e ciò che forse poteva essere evitato. Il sindaco Enzo Salera, ex assessore al bilancio della giunta Petrarcone, nel corso di una conferenza stampa ha ribadito il concetto 'della mancata capacità da parte della giunta D'Alessandro di trovare una soluzione alternativa ad un dissesto che poteva essere evitato'. Puntuale la replica dell'ex primo cittadino che definisce la conferenza stampa "fuorviante ed incentrata solo su un debito e di un solo creditore rispetto ai 799 totali, dimostra ancora una volta che è stato commesso un solo errore: consegnare la città, con i debiti cristallizzati e i conti in ordine, ad un professionista della politica, che mistifica la realtà ed i numeri. Come sempre, dimentica l’esistenza di una relazione del Collegio dei Revisori del Conto, organo terzo, che certificò lo stato di dissesto del Comune, definendolo atavico e strutturato da tempo"

Il debito Acea

"Il debito Acea di cui si parla era inserito in parte tra i debiti certi ed in parte tra quelli potenziali. Se dovesse essere ritenuto non sussistente, saremo tutti più contenti. Ma c’è molto di più -prosegue D'Alessandro -. Viene tirata in ballo ancora una volta la questione del debito consolidato, come se lo stesso fosse indifferente alla massa debitoria. Qualcuno più assennato spieghi al dottor Salera che i debiti consolidati, sebbene non siano parte del dissesto, sono a bilancio, si onorano pagandoli e bloccano le risorse con sui pagare gli ulteriori debiti emersi; e si tratta sempre dei famosi 69 mln accertati dal professor Schimperna alla data del 21 giugno 2016, (mutui, tre anticipazioni di cassa, Boc, fondo di rotazione, 1° e 2° disavanzo, etc.) che onerano il bilancio fino al 2044/45. Secondo Salera il dissesto non si doveva fare perché c’erano le coperture. Solo tante bugie ed una mistificazione dei numeri riportati nella delibera n.58 del 21 novembre della Commissione di Liquidazione che, invece, sono chiari:

1) Debiti ammissibili non privilegiati per €.11.405.333,66 da pagare al 50% se accettata la transazione da parte dei creditori.

2) Debiti ammissibili privilegiati per €.921.862,99 da pagare al 100% senza transazione.

3) Posizioni Sospese pari a €.16.270.406,45 di cui la commissione considera il 50% di cui si propone di pagare al 50% in transazione (quindi il 25% del totale)

4) Debiti in attesa di attestazione per €.4.295.648,46 da pagare al 50% se accettata la transazione da parte dei creditori. Per un totale di €.34.550.853,16. Per ora. Perché volontariamente Salera trascura la circostanza che la Commissione riferisce di non aver potuto accertare tutta la massa debitoria al 31 dicembre 2018, chiedendo al comune di impegnarsi in futuro a mettere a disposizione risorse finanziarie necessarie per la copertura degli ulteriori debiti che si andranno a definire. E trascura volutamente di dire che se si possono pagare, per ora, solo €.13.239.955,66 derivanti da quelle riduzioni, è proprio grazie al dissesto ed alla procedura semplificata; diversamente si pagava per intero e con interessi.

Il danno

E questa “uscita mistificatrice sulle coperture” potrebbe creare un danno enorme alle casse del comune, qualora i creditori dovessero rinunciare alla transazione e pretendere le intere somme. Responsabilità di cui dovrà farsi carico. I debiti ci sono, sono tanti, senza coperture complete e non ancora tutti conoscibili e calcolati; qualcuno verrà escluso e qualcun altro arriverà, ma la procedura semplificata consentirà di abbatterli di un valore compreso tra il 40% ed il 60%, ma non solo; governare in regime di dissesto è, per un comune in difficoltà come Cassino, la migliore delle cure. Perché qualcun altro si fa carico di istruire e determinare i debiti e si può continuare ad operare con il bilancio corrente, libero da pesi e da vincoli. Ed infine, quando il mio Bilancio Stabilmente Riequilibrato verrà approvato, allora sarà ripartenza vera. Ma sarà oltremodo stucchevole vedere, per questa approvazione, alzarsi le mani degli uomini e delle donne del centrosinistra e del PD, che questa procedura l’avevano osteggiata e continuano a farlo. Approvare il Bilancio Stabilmente Riequilibrato di D’Alessandro, atto primario del dissesto, vorrà dire che avevano mentito e continuano a farlo, ma questo ormai non sorprende più di tanto.
 

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