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Anagni, il centro logistico Unicoop chiuderà, arriva la conferma della brutta notizia

Una notizia che getta nello sconforto gli oltre 200 lavoratori impiegati nel sito, con il rischio di disagi sulla consegna delle merci nei supermercati

Dopo le proteste e le note dei sindacati la brutta notizia è stata confermata nei giorni scorsi: il centro Tm Logistica che fa capo a Coop Alleanza 3.0 e Unicoop Tirreno Unicoop di Anagni, in provincia di Frosinone, chiuderà i battenti.

Una notizia che getta nello sconforto gli oltre 200 lavoratori impiegati nel sito, con il rischio di disagi sulla consegna delle merci nei supermercati. A denunciarlo è l'Unione Sindacale di Base (Usb) attraverso una nota: "Dopo gli annunci di affitto del magazzino girati su internet, è ormai ufficiale, il centro di distribuzione di Anagni chiuderà ad ottobre, forse per essere spostato a Terni. Unicoop decide di riorganizzare senza alcun interesse per soci e lavoratori. I clienti, molto dei quali soci della cooperativa, si trovano di fronte a scaffali vuoti, senza alcun approvvigionamento alternativo per beni di prima necessità come tutto il reparto ortofrutta".

Come denunciano i sindacati, tutti le persone che rischiano il posto sono tutti lavoratori precari, famiglie che ad oggi non sanno quale sarà il loro futuro: "I lavoratori, duecento quelli coinvolti, non hanno ricevuto alcuna garanzia riguardo alla salvaguardia occupazionale e salariale. Ricordiamo come oggi questi lavoratori, pur operando per Coop, siano assunti da un'azienda terza, la Afv, con contratti precari e in somministrazione. E 'se una spesa può cambiare il mondo', come recita una delle ultime pubblicità Coop, di certo lo fa in peggio per i lavoratori, sottoposti ad orari prolungati con carichi eccessivi, senza sicurezza, per uno stipendio misero".

"La scelta di chiudere il centro logistico di Anagni - prosegue Usb -senza alcuna alternativa né stabilità per i lavoratori, mostra l’arroganza di Unicoop Tirreno e la gestione illogica e controproducente dell’attuale gruppo dirigenziale. L’esempio più chiaro è l’inaugurazione del nuovo negozio Coop nel comune di Fabrica di Roma, nel Viterbese, proprio il 2 giugno, giorno festivo non obbligatorio, con scaffali e banchi strapieni perché riforniti da Coop Centro Italia. A Civita Castellana, ad appena dieci chilometri di distanza, il punto vendita è ormai semivuoto, perché fa ancora riferimento al polo di Anagni. Il costo dei mancati incassi e dalla perdita della clientela, ormai sfiduciata, la devono pagare gli ideatori di questa strategia commerciale, se così può essere chiamata, non certo i dipendenti".
 

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