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Valle Del Sacco avvelenata: “ho perso mio figlio per un tumore fulminante”

I racconti e le testimonianze raccolte in un video con il commento dell’Associazione Medici di famiglia per l’ambiente e dei rappresentanti del Comitato residenti Colleferro

Poco prima della dichiarazione di emergenza del Covid19, ignari di quanto sarebbe accaduto di lì a poco, ilLOFT.it, una piattaforma TV, ha realizzato un servizio sul degrado sanitario e ambientale della valle del Sacco,  uno dei siti di interesse nazionale (SIN) più estesi e terzo per livello di contaminazione, con le testimonianze dei territori.

La prima voce è quella di Tamara Zanella, che racconta la dolorosa perdita del figlio, la storia coraggiosa di una madre che non avrà giustizia. Sempre più spesso le conseguenze dell’inquinamento e della contaminazione entrano di prepotenza dentro le case delle famiglie e minano la salute, il futuro, degli abitanti della valle del Sacco.          

“Il coronavirus non ha ancora cessato di mostrare i suoi mortali effetti incontrollati ed è come se nulla fosse cambiato, tanto meno il modo di affrontare, durante e dopo il covid, la questione ambientale. Trovare una soluzione politica, condivisa con i territori, per il risanamento ambientale, economico, sanitario e socialesignifica trovare una soluzione per proteggere la salute pubblica.

Le immagini ed il racconto dei testimoni dell'inquinamento della Valle del Sacco

Cosa si stava facendo – scrivono in una nota Associazione Medici di famiglia per l’ambiente  e Comitato residenti Colleferro - per la prevenzione dei fenomeni illegali di sversamento nel fiume e la individuazione delle fonti di inquinamento prima che scoppiasse la pandemia? Sono state pianificate e adottate misure di sorveglianza e controllo del rischio sanitario? Nulla e dal nulla dobbiamo ripartire: il virus non ha cambiato la capacità di reazione delle Istituzioni in termini di intervento e risposta alle diverse forme di inquinamento tutt’ora presenti in queste zone della Ciociaria.

Il registro tumori regionale mai nato, il piano epidemiologico della valle del Sacco mai voluto. Due strumenti imprescindibili per dar vita ad un risanamento sanitario e senza i quali, verosimilmente questo è l'obiettivo, qualsiasi rivendicazione di rapporto causa-effetto della malattia resta pura chiacchiera o al massimo supposizione. L’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo con l’infezione da Covid, che non è stata ancora debellata, può peggiorare l’impatto sanitario nella valle del Sacco, dove manca la certezza di una appropriata assistenza di medicina territoriale"

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