Contrasto alla povertà educativa: Frosinone spicca in Italia
Frosinone è uno dei pochi capoluoghi in Italia che ha attivato progetti rivolti a soggetti in povertà economica, culturale ed educativa, in tutte le strutture presenti
In Italia in media meno di un terzo delle famiglie con figli ha dichiarato di aver visitato un sito culturale, come monumenti storici, musei, gallerie d’arte e siti archeologici nell’ultimo anno. A rivelarlo è uno studio di Openpolis.
A preoccupare, oltre al dato medio, è soprattutto il divario rispetto al reddito delle famiglie. Tra quelle con i redditi più bassi, rientranti nel quintile più povero, meno del 14% ha dichiarato di aver visitato luoghi culturali, una quota inferiore rispetto alle famiglie povere in altri 20 paesi. In Francia ad esempio il 35,1% dei nuclei più poveri aveva una partecipazione culturale maggiore, così come il 31,6% delle famiglie svantaggiate in Germania.
Nel 2021 sono 524 i musei che hanno attivato rapporti di collaborazione con altri musei, associazioni, enti, cooperative, scuole, università e altri soggetti, con l’obiettivo di realizzare progetti di inclusione rivolti a persone che vivono in povertà economica, educativa o culturale.
Una quota fortemente variabile tra le diverse aree del paese. Sono soprattutto le regioni del sud quelle dove incide di più la quota di musei che hanno realizzato progetti di contrasto alla povertà educativa nel 2021. In molti casi, si tratta delle aree del paese in cui il fenomeno risulta più consistente in base a diversi indicatori. Oltre 1 museo pugliese su 4 dichiara di averne attivati (25,95%), così come oltre 1 su 5 in Campania (22,61%) e Calabria (20,90%).
Seguono Piemonte, Lombardia, Lazio, Liguria, Emilia-Romagna, tutte al di sopra della media nazionale. Mentre si collocano al di sotto le altre regioni del mezzogiorno, tra cui Sicilia (11,8%) e Sardegna (6,8%).
Nel confronto tra territori, spiccano le città metropolitane di Napoli e Reggio Calabria e la provincia di Taranto, con un museo su 3 che ha attivato progetti rivolti a soggetti in povertà economica, culturale ed educativa.
Mentre tra i capoluoghi, da segnalare Cuneo, Frosinone, Verbania e Vercelli, dove tutte le strutture presenti dichiarano di aver realizzato questo tipo di progettualità nel 2021. Seguono, con oltre il 60% delle strutture pubbliche e private impegnate in queste attività, Brindisi, Cosenza, Foggia e Pesaro.
Vi sono comunque 37 capoluoghi su 109 in cui nessuna struttura ha dichiarato di aver promosso collaborazioni con altri enti per contrastare la povertà educativa