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Coronavirus, scongiurato il blocco dei quattro stabilimenti FCA

A Cassino si continuerà a produrre le vetture Alfa Romeo grazie all'arrivo dei pezzi provenienti dalla MTA di Codogno

Effetti del Coronavirus, fortunatamente scongiurato il blocco della produzione FCA nei quattro stabilimenti di Mirafiori, Cassino, Melfi e lo stabilimento Sevel di Atessa. L'arrivo di componenti ha quindi consentito il proseguimento delle attività all'interno delle catene di montaggio.  Ad evitare il peggio, dopo il fermo della MTA Advanced Automotive Solutions, azienda di componentistica per il settore automotive e uno dei principali fornitori di ben quattro stabilimenti italiani di FCA, che ha sede a Codogno, zona del focolaio del virus in Lombardia, è stato lo stesso gruppo FCA che ha dato incarico ad un’azienda esterna di accedere al sito produttivo MTA di Codogno e recuperare i componenti già prodotti, necessari per continuare l’attività produttiva nei suoi quattro stabilimenti.

Le rassicurazioni di Salera

Il sindaco di Cassino, nel sud della provincia di Frosinone, attraverso la sua pagina social, ha invece voluto rassicurare i tanti cittadini su un'eventuale emergenza in città e spiegato il motivo per cui non ha emesso l'ordinanza di quarantena per tutti coloro che provenivano dalle 'zone calde' del nord Italia. "In questi giorni tanti di voi mi hanno chiesto di prendere provvedimenti - scrive Enzo Salera -. Tanti di fare ordinanze, di chiudere scuole o uffici pubblici, di fare dichiarazioni e post sui social. Alcuni lo hanno fatto per paura, altri come speculazione politica e altri come consigli sinceri. Non ho fatto nulla di tutto questo perché penso che un uomo delle Istituzioni come lo è un sindaco di una città importante come Cassino, ha l'onore di esserlo ma ha anche la grande responsabilità delle proprie decisioni.

In questi giorni abbiamo lavorato in silenzio, come tutti avrebbero dovuto fare, senza isterismi, ma con molta attenzione: siamo stati ora dopo ora in contatto con la Prefettura, la Protezione Civile e l'Asl Regionale. Ma non ci siamo fatti prendere dalla paura sconsiderata, dagli isterismi di massa perché poi le conseguenze sono più pesanti delle cause stesse. In questi giorni ho voluto avere una posizione netta di raccordo con lo Stato. Perché in momenti come questi è il Sistema Paese nel suo complesso che deve emergere e gestire la situazione. Vedere sindaci che autonomamente si inventano ordinanze non concordate con le prefetture, e che sono costretti poi a ritirarle dopo aver creato panico, vedere presidenti di Regione che nemmeno in questi momenti trovano una linea di comunicazione con lo Stato centrale è pericoloso, molto pericoloso.

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