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Angelo Barboni, il Covid e gli anticorpi monoclonali: “Non ho più febbre, tosse e fiato corto”

Il 60enne, residente a Ceccano, racconta la sua storia. “Il 6 aprile la bestia mi è entrata in casa: prima mia moglie e poi io”. Ma, grazie alla terapia della Asl di Frosinone, “continuo a migliorare e dormire, dopo notti insonni e piene di paura”

Angelo Barboni, 60enne residente a Ceccano, è uno dei ciociari che è stato contagiato recentemente dal Coronavirus. “Il 6 aprile la bestia mi è entrata in casa: prima mia moglie e poi io”, ricorda. A distanza di un paio di settimane però, grazie alla terapia a base di anticorpi monoclonali somministrata dalla Asl di Frosinone, “non più febbre, tosse e fiato corto – racconta via social tramite l’Azienda sanitaria - Passano le ore e continui a migliorare e la notte torni a dormire, dopo notti insonni e piene di paura”.

Inizialmente a nulla era valso il monitoraggio costante del dott. Luigi Di Ruzza, suo carissimo amico, e del medico di famiglia Carlo Falcone. “La mia salute andava sempre peggio - fa presente Angelo Barboni - Giorno dopo giorno, sempre peggio, e la mia paura aumentava. Avevo paura di essere intubato, avevo paura di ritrovarmi da solo in un letto d’ospedale”. Pochi giorni ma molto intensi.

Poi, però, è arrivato il dott. Di Ruzza. Sentitosi con le dottoresse Katia Casinelli e Rosalba Cipriani, rispettivamente responsabile e coordinatrice del Centro di somministrazione dei monoclonali all’ospedale di Frosinone, gli ha aperto un po’ alla volta un mondo: gli anticorpi monoclonali. Che generalmente vengono inoculati a pazienti positivi al Covid con età superiore ai 12 anni, con specifici fattori di rischio, non ospedalizzati, non in ossigenoterapia e che presentano sintomi lievi o moderati, ma nei quali la malattia potrebbe evolvere verso una forma grave.
 

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Angelo: “Non mi convinco subito, ma sto così male che dico di sì”

Angelo Barboni (2)-2-2“Sto male e non sono forse abbastanza lucido, sicuramente ignorante, e non mi convinco subito - dice Angelo - Non so di cosa si tratta, ho paura di inocularmi qualcosa che non conosco. Ma l’amico Luigi insiste e io sto talmente male che dico di sì”. Erano le 20 di martedì 13 aprile e stava per scattare la prenotazione della terapia.

Alle 22 la telefonata della dottoressa Cipriani per spiegargli tutti i dettagli e fissare l’appuntamento per le 8.30 del giorno seguente. “A quell’ora sono lì – rammenta – Non sto bene, ma respiro fin da subito un’aria satura di fiducia e cordialità. Mi accudiscono, mi visitano, mi parlano, mi tranquillizzano, mi fanno sentire subito in cura”.  

La terapia: una flebo per un’ora, affiancato dai suoi “angeli”

“Mi attaccano una flebo, dura un’ora e non si sente alcun dolore. Non sei mai solo perché loro, le splendide Dottoresse Rosalba Cipriani e Fabiola La Marra e la meravigliosa infermiera Stefania, sono sempre con te”. Così il 60enne ciociaro, che le vedeva tutte bardate in assetto anti Covid. “Riesco a vedere solo i loro occhi ma le immagino bellissime, angeliche sotto quelle tutte”.

“Ti controllano costantemente - continua a raccontare - Si parla, quasi si scherza e capisci che hai trovato la soluzione, capisci che c’è cura, capisci che la bestia non è imbattibile, capisci che vincerai. Grazie a queste splendide persone e a questa terapia, vincerai!”.  

In conclusione: “I monoclonali sono sotto casa e sono risolutivi”

“Ho voluto scrivere questa breve racconto – spiega Angelo Barboni - perché non mi spiego come mai non tutti sanno di questa terapia così risolutiva, come mai la grande efficacia di questo farmaco, abbinata alla splendida professionalità delle professioniste che mi hanno curato non viene divulgata ed utilizzata a tappeto per sconfiggere questa bestia e la paura che la stessa ci incute!”

“È possibile che si debba parlare e scrivere solo di morti e di alto numero di contagi? Cominciamo a parlare di guariti, di terapie risolutive come appunto gli “anticorpi monoclonali” che possono essere somministrati qui da noi, a Frosinone, nel nostro. territorio senza doversi spostare in grandi città. Li abbiamo sotto casa, come il tabaccaio e il supermercato. Sono risolutivi e vengono somministrati con estrema professionalità da una splendida equipe di professioniste ciociare. Mentre scrivo continuo a migliorare - conclude - Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno aiutato a sconfiggere la bestia”.

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