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Vaccino Covid, Cristofari lamenta ritardi: “Moltissimi medici libero professionisti ancora senza prima dose”

Il presidente dell’Ordine provinciale si appella a Regione Lazio e Asl di Frosinone affinché vengano vaccinati quanto prima con assistenti di poltrona e personale di studio. E mette in guardia: “Il protrarsi di questa situazione è altamente pericoloso”

Il presidente dell’Ordine provinciale dei medici Fabrizio Cristofari si appella alla Regione Lazio e alla Asl di Frosinone affinché vengano fronteggiati i ritardi nella vaccinazione anti Covid dei medici libero professionisti.

Chiede al presidente Nicola Zingaretti, all’assessore regionale Alessio D’Amato e alla manager dell’Azienda sanitaria Pierpaola D’Alessandro di mettere fine al “protrarsi di una situazione - avverte - altamente pericoloso non solo per gli operatori stessi, ma soprattutto per la popolazione, in particolar modo per i pazienti più fragili affetti da patologie non Covid”.

Lo stesso Cristofari, inoltre, vuole che vengano inseriti nel piano vaccinale anche gli assistenti di poltrona e il personale di studio medico. “Contribuiscono in modo diretto e significativo alla continuità delle cure - spiega - e sono fortemente esposti al rischio di contagio”.

Cristofari: “Nonostante impegno profuso, ingiusta discriminazione”

 “Nonostante l’impegno profuso – dichiara il presidente dell’Ordine provinciale dei medici di Frosinone - ancora permangono, nei fatti, gli effetti negativi della ingiusta discriminazione di cui sono stati vittima i medici che non hanno un rapporto strutturato con il Servizio Sanitario Nazionale”.

“Dopo il notevole impegno dell’Ordine affinché i medici libero professionisti fossero inclusi nella prima fase vaccinale, per ragioni imputabili anche alla scarsa reperibilità delle dosi, purtroppo moltissimi di essi non sono ancora stati chiamati per la somministrazione della prima dose”.

Cristofari, quindi, chiede “con forza che i vertici sanitari regionali mettano in campo tutte le risorse necessarie affinché possa essere impressa una doverosa accelerazione alle operazioni e la fine di ogni ingiustificabile discriminazione”. In conclusione, anche di offrire la disponibilità dei medici che hanno già effettuato la vaccinazione ad essere di supporto ai vaccinatori già in campo in questo momento.

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