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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La commemorazione

Eccidio del 6 gennaio, la città ricorda i tre martiri toscani. Ottaviani: "Come eroi"

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e il presidente provinciale dell'Anpi Giovanni Morsillo hanno commemorato Giorgio Grassi, Pierluigi Banchi e Luciano Lavacchini a 78 anni dalla loro morte

Nel corso della solenne cerimonia di oggi, giovedì 6 gennaio 2022, sono stati ricordati Giorgio Grassi, Pierluigi Banchi e Luciano Lavacchini, passati alla storia come “tre martiri toscani”, nel 78° anniversario dell’eccidio. La commemorazione è avvenuta presso il monumento di viale Mazzini da parte del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e del presidente provinciale Anpi Giovanni Morsillo, alla presenza di diversi cittadini, oltre che dei consiglieri comunali Gerardina Morelli e Corrado Renzi e degli iscritti all’associazione.

A distanza di anni da certi fatti, che hanno segnato dolorosamente alcune pagine di storia del capoluogo, "incontri e manifestazioni pubbliche -accentuano dal Comune - che rievocano il dolore di quei momenti sono indispensabili per evitare il ripetersi della follia di alcuni, che condizionarono il destino e la vita di molti".

Ottaviani: "Frosinone li ricorda come eroi"

“La vita di Giorgio, Pierluigi e Luciano è stata drammaticamente spezzata per mano di coloro che, ingiustamente, ritennero di definirli disertori - ha detto il sindaco Ottaviani - La città di Frosinone ricorda questi tre giovani, invece, come eroi che rifiutarono di piegarsi alla folle logica della violenza. Giorgio, Pierluigi e Luciano volevano riappropriarsi della loro dignità e sottrarsi all’idea di macchiarsi del sangue di altri essere umani, colpevoli solo di avere una visione diversa del mondo e della politica".

E poi ancora: "Il loro eroico esempio testimonia la volontà di non cedere all’oppressione, alla sopraffazione, all’odio. Il loro atto d’eroismo – fatte, naturalmente, le dovute proporzioni - riecheggia nelle azioni compiute, ogni giorno, da parte di coloro che professano gli ideali di pace, libertà, tolleranza, fondamenta della nostra democrazia. Questi valori, dunque, devono continuare a essere punto di riferimento della nostra società e della convivenza civile, specie per le generazioni più giovani, che costituiscono la classe dirigente del presente”.

Ha preso poi la parola Giovanni Morsillo, che ha sottolineato come "la memoria sia uno strumento importante di coscienza di sé e degli altri, oltre che un mezzo attraverso il quale esprimere il proprio impegno quotidiano di cittadini". 

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