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A 98 anni “sconfigge” il coronavirus, eredita un buono da 500 mila euro e decide di donarne una parte alla ricerca per i vaccini

La storia della signora Maria di Frosinone ha dell’incredibile ma ci fa capire quanto sia importante credere nella ricerca sempre

Una bella storia che lascia senza parole e che ci da speranza per un futuro più roseo è quella di una signora di Frosinone quasi centenaria che dopo aver sconfitto il Coronavirus ha scoperto di aver ereditato la bella cifra di quasi 500 mila euro. La donna ha subito pensato di donare una parte di questi soldi alla sperimentazione del vaccino anti covid-19.

La signora Maria G., vedova classe 1923, residente a Frosinone si è rivolta ad una associazione di Roma perché le poste avrebbero voluto riconoscerle una cifra inferiore a quanto invece previsto dalla legge.

Durante l'isolamento fiduciario dovuto al covid a Roma a casa di una figlia figlia (anche lei risultata inizialmente positiva) l'anziana donna ha rinvenuto all'interno di una vecchia macchina da cucire, un buono postale fruttifero, serie oro, emesso in data 13.1.1986 per il valore nominale di 50 milioni delle vecchie lire.

“Poste italiane, dopo la richiesta di rimborso del buono, avevano effettuato un calcolo "al ribasso".  In realtà – spiega Luigi De Rossi rappresentante dell’associazione Giustitalia al telefono a Frosinonetoday.it - ad un più attento esame della giurisprudenza di merito e delle recenti decisioni dell'Arbitrato Bancario Finanziario, è emerso che l'importo dovuto era praticamente più del doppio di quello prospettato da Poste in quanto i tassi di interessi che devono essere applicati sono quelli stampati sul retro del buono e non quelli, notevolmente inferiori, che si sono succeduti nel corso degli anni peraltro sempre più bassi a causa dell'inflazione.

L'anziana donna, quindi, tramite la nostra Associazione che si occupa della riscossione di buoni postali e titoli di Stato in odor di prescrizione, ha deciso di agire legalmente per la riscossione della maggior somma di 475 mila euro”.  La donna fa sapere, tramite il proprio legale, che parte della somma sarà devoluta per la sperimentazione del vaccino anticovid.

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