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"L'Accademia delle belle arti resterà a Frosinone"

Il presidente Ennio De Vellis rassicura tutti dalla sede di Viale Mazzini non si sposterà nulla

Ci sono state diverse, e spesso errate interpretazioni, sulle sedi dell’Accademia di Belle Arti. Il presidente Ennio De Vellis, nel confermare la totale volontà di non spostare da Frosinone la prestigiosa sede di viale Mazzini, puntualizza alcuni concetti per fare chiarezza.

La volontà di continuare a valorizzare il complesso

 

“In merito alla vicenda, apparsa in questi giorni sulla stampa locale, sui corsi attivati a Ferentino di Arte Sacra Contemporanea, Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico, nonché dei workshop di Oreficeria e Disegno dal Vero, mi sembra doveroso precisare -spiega appunto De vellis - che la volontà dirigenziale dell’Accademia, come più volte precisato, è quella di continuare a sviluppare e valorizzare il complesso del Palazzo Tiravanti come sede principale dell’attività accademica.

La lungimiranza dell'amministrazione Ottaviani

Infatti grazie alla lungimiranza dell’amministrazione Ottaviani, che ha messo a disposizione l’importante struttura al centro della città di Frosinone che oggi ci ospita e che rappresenta al meglio l’immagine della nostra istituzione artistica, possiamo finalmente essere presenti nella città nel modo più efficace. Tuttavia, pur mantenendo la centralità nella struttura didattica frusinate, a cui si aggiunge il complesso di viale Marconi, l’Accademia di Belle Arti per missione (oggi la chiameremo “core business”), non può limitarsi a sistemi didattici-culturali di un’unica dimensione, così come, d’altra parte, accade in tante altre accademie italiane. Essa, naturalmente, può e deve spaziare anche in altri luoghi della provincia di Frosinone dove l’arte, la cultura e le idee trovano un loro modo di essere e di manifestarsi. Anche oltre l’economia.

Il perchè del corso a Ferentino

Ferentino, è uno di questi luoghi che, come è noto, grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale, già nel passato, ha dato spazio ad attività artistiche ed accademiche e che, ancora oggi, consente di ospitare corsi tenuti da docenti specializzati, da studiosi di fama internazionale provenienti dal Vaticano. Non si parla di trasferimento di corsi curriculari ma semplicemente di relazioni territoriali che rappresentano un arricchimento e non un impoverimento di una o dell’altra sede, tutte concorrono a rendere più efficace l’offerta formativa alimentando la notorietà dell’istituzione artistica e, di conseguenza, a rendere più radicata nel territorio l’attività principale. Non mi sembra il caso di alimentare scontri di alcun tipo ma, al contrario, dovremmo essere ben lieti di costruire altre opportunità di scambio e di lavoro” conclude il presidente dell’Accademia, Ennio De Vellis.

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