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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bollette dell'acqua, a Frosinone il triste primato in Italia: spesa media quasi sei volte maggiore rispetto a Milano

A Frosinone la spesa media del 2020 per il servizio idrico è stata di 845 euro a famiglia. Il Capoluogo ciociaro primo anche nelle dispersioni idriche

I cittadini di Frosinone sono, in tutta Italia, quelli che pagano di più le bollette dell'acqua. A renderlo noto sono i dati emersi dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell'ambito delle "Iniziative a vantaggio dei consumatori", finanziate dal Ministero dello sviluppo economico.

L'indagine ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia nel 2020 valutando due ipotesi di consumo per una famiglia composta da 3 persone: 192 metri cubi annui e 150 metri cubi annui. 

A Frosinone la spesa media del 2020 per il servizio idrico è stata di 845 euro, quasi 6 volte maggiore rispetto ad una città metropolitana come Milano, che fa registrare la spesa più bassa in Italia con 156 euro. In Italia, dopo Frosinone, troviamo tra i capoluoghi più cari Grosseto e Siena con 813 euro.

Anche per quanto riguarda un consumo pari a 150 metri cubi annui, Frosinone è sempre il capoluogo d'Italia più caro con 598 euro e Milano quello meno caro con 123 euro.  

Nel Lazio la spesa media del servizio idrico nel 2020 è di 523 euro. Frosinone, come detto, guida la classifica con 845 euro, segue Latina con 521 euro, Viterbo con 505 euro, Roma con 390 euro e Rieti con 355 euro. 

Dispersione idrica: Frosinone la città con più perdite d'acqua

Frosinone ha anche un altro triste primato, ovvero quello della dispersione idrica. Il programma di Mario Giordano "Fuori Dal Coro", in passato, ha definito Frosinone come una 'città groviera' per le continue perdite d'acqua. “A Frosinone su 100 litri d’acqua ben 73 vanno persi – emerse nella trasmissione televisiva – un dato impressionante, con il 73,8% dell’acqua che finisce disperso. Praticamente una città groviera”. 

Anche il presidente di Legambiente Lazio Roberto Scacchi , tramite il dossier "Acqua in rete" aveva evidenziato questo enorme problema per la città di Frosinone:

"Nel Lazio, nonostante un consumo di litri di acqua a persona sotto la media, c’è ancora un deficit depurativo consistente e un enorme problema di dispersione idrica negli acquedotti colabrodo, a Roma e ancor più a Frosinone e Latina; se non si aggredisce questo macroscopico deficit infrastrutturale è inutile immaginare di emungere ulteriore acqua dal sottosuolo o svuotare laghi o fiumi, peraltro nell’era dei mutamenti climatici con, davanti a noi, tante stagioni di siccità che arriveranno.

È per questo che chiediamo ai gestori del servizio idrico di porre il risanamento degli acquedotti al centro delle azioni, così come abbiamo chiesto al governo nazionale di destinare una parte dei fondi del PNRR proprio alle tubature colabrodo”.

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