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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, il racconto di un ciociaro guarito dal virus: "Salvo grazie all'umanità e professionalità di medici e infermieri"

Il 46enne Massimo Patriarca: "Dopo aver visto la morte in faccia, ho ritrovato la luce del sole"

La pagina social dell'Asl di Frosinone pubblica il racconto di un cittadino ciociaro colpito dal Covid. Il 46enne racconta tutte le fasi della malattia e il fondamentale aiuto ricevuto da medici e infermieri.

"Voglio raccontare pubblicamente la mia storia perché tutti devono conoscere il valore straordinario del personale medico e infermieristico che ci sta curando dal Covid. Mi chiamo Massimo Patriarca, ho 46 anni, sono stato assistito presso l’Ospedale di Frosinone. Sono stato ricoverato non appena si sono intensificati i sintomi del Covid. Sono uno dei pazienti sottoposti alla terapia antivirale, perché arrivato presto in ospedale.

Non avrò mai abbastanza parole per ringraziare tutto il reparto di Medicina Covid dell’Ospedale di Frosinone per aver avuto questa grande possibilità: dopo aver visto la morte in faccia, ho finalmente ritrovato la luce del sole".

I primi malesseri ed il ricovero in Ospedale

"Mi sono auto isolato ai primi sintomi di malessere - racconta Massimo -  Sono rimasto solo a casa, mia moglie e nostra figlia non potevano rischiare di contagiarsi. Ma il virus è davvero insidioso. Anche mia moglie è stata contagiata. Anche lei ha sofferto parecchio, e io non ho potuto far nulla per aiutarla. Per fortuna, nostra figlia sta bene. 

Così, il virus è entrato nella nostra vita, segnandola per sempre. Nel male ma soprattutto nel bene. Il virus ci ha insegnato ad apprezzare la vita, ogni giorno di più, ed essere grati ai professionisti della nostra sanità pubblica. 

Sono stato attaccato fin da subito da febbre alta e una tosse insistente, che non mi dava tregua. Mi sentivo morire. 
Quando ho visto che la saturazione si stava abbassando, ho chiamato il 118. All’Ospedale, sono stati giorni di un valore straordinario. Al di là delle competenze mediche, la dottoressa Rosalba Cipriani e la sua equipe di medici e infermieri sono campioni di umanità. Dietro lo 'scafandro', ho visto gli occhi sorridenti di Florinda, di Maria Teresa, e delle altre infermiere, che oltre alle terapie, hanno sempre una parola di incoraggiamento, una battuta spiritosa che allentava la tensione che mi tormentava. 

Ora so quanto sia importante per la cura la consapevolezza umanistica, il sorriso e la parola di conforto. Il farmaco cura ma  il sorriso e l’umanità sono alleati straordinari per la guarigione". 

La guarigione

"All’Ospedale di Frosinone - conclude Massimo -  ho trovato dei veri servitori, solleciti e competenti che mi hanno preso in cura, nel vero senso della parola, e sono guarito. Quando sono arrivato in ospedale avevo la febbre alta. Non si riusciva a farla abbassare. Ero disperato.

La dottoressa Cipriani ha cambiato terapia. Quando finalmente la febbre è cominciata a calare, sono stato sottoposto alla terapia antivirale. La mia salvezza. Quando il mare è in tempesta, scriveva Platone, solo il nocchiero competente ed esperto riesce a salvare la nave che gli è stata affidata. Ecco, per me quel nocchiero è la dottoressa Rosalba Cipriani, medico scienziato dalle competenze eccelse e dal cuore d’oro!".

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