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"A settembre si torni in classe". Marco Ferrara boccia la didattica a distanza

Il consigliere comunale di Frosinone è perentorio. Troppi i disagi creati agli alunni, alle loro famiglie e agli insegnanti

"È opportuno che il governo Conte si impegni immediatamente per ripristinare la didattica in presenza fin dal primo giorno di scuola dell'anno scolastico 2020-2021, dato che la didattica a distanza, che io definisco di emergenza, ha creato notevoli disagi agli alunni, alle loro famiglie e agli insegnanti non consentendo lo svolgimento completo di tutti i programmi didattici previsti, i quali sono stati svolti al 50% del totale nelle ipotesi migliori, come ho potuto direttamente riscontrare".

Le considerazioni arrivano dal consigliere comunale di Frosinone, Marco Ferrara. Non ha dubbi sulla necessità di far tornare gli studenti in aula già ad inizio anno scolastico bocciando qualsiasi altro tipo di ipotesi formulata sulla didattica, compresa quella mista che prevederebbe l'alternanza tra lezioni in classe e lezioni seguite da casa. La soluzione? Per il capogruppo consiliare della 'Lista per Frosinone' si potrebbe pensare di svolgere le lezioni in spazi più ampi tali da assicurare la dovuta distanza tra i presenti e garantire la sicurezza per la salute di docenti e studenti. 

Differenza di quantità e qualità

"I maestri ed i professori, nella stragrande maggioranza dei casi, si sono impegnati al massimo delle loro personali possibilità, contribuendo a rendere meno penosa la formazione a distanza, che è stata davvero difficoltosa soprattutto per i bambini delle scuole elementari. La didattica a distanza non è mai equivalente alla didattica in classe né da un punto di vista quantitativo né da quello qualitativo, la presenza fisica degli insegnanti è, infatti, un valore aggiunto insostituibile per gli alunni. Il livello di attenzione e di apprendimento è nettamente più basso quando si seguono le lezioni attraverso uno schermo rispetto a quando si assiste alle lezioni stando di persona in classe al cospetto degli insegnanti; questo principio vale per gli adulti ma è ancora più valido per i bambini e per gli adolescenti.

Si pensi alla soluzione di spazi più ampi

È errato porre sullo stesso livello qualitativo e quantitativo l'insegnamento in presenza fisica e quello a distanza, sia nella modalità sincrona che in quella asincrona. Il Ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina ed il MIUR devono subito trovare un sistema saggio per fare tornare in classe a settembre 2020 i nostri figli, tutelando al contempo la loro salute e quella degli insegnanti. Si trovino nuovi spazi per fare le lezioni: ci sono migliaia di edifici pubblici vuoti ed abbandonati come caserme, immobili demaniali, comunali, provinciali e regionali, è arrivato il momento di utilizzarli per aumentare gli spazi destinati alla formazione in classe dei nostri figli. Il diritto allo studio deve essere garantito nella sua completezza, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione italiana."

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