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Forum di viale Europa, il Tar annulla la maxi multa da 15 milioni di euro

La sanzione era stata richiesta dal comune di Frosinone a fronte dell'abuso edilizio sulla struttura, 2.000 mq in più rispetto a quelli previsti. Gli atti sono stati trasmessi alla Corte dei Conti

La maxi multa da 15 milioni di euro per l'abuso edilizio sul centro commerciale Forum di viale Europa è nulla. A stabilirlo è stato il Tar di Latina che ha accettato i ricorsi promossi dalla società DB Group S.r.l. e Fallimento Forum S.r.l., annullando di fatto la determinazione dirigenziale n.3077 del 14 dicembre del 2017 con cui era stato richiesto il pagamento della milionaria sanzione amministrativa.

L'accordo del 2008

“La richiesta del pagamento della sanzione – spiega in una nota l'Amministrazione comunale - rappresentava un atto dovuto a fronte dell’accordo transattivo sottoscritto tra il Comune di Frosinone e la Forum S.r.l. in data 21 luglio 2008 e degli indirizzi forniti dal Consiglio Comunale con delibera C.C. n. 11 del 26.3.2008. L’accordo prevedeva, fra gli altri, che a seguito della contestazione degli abusi edilizi realizzati, la società fosse tenuta a corrispondere all’Amministrazione Comunale una sanzione amministrativa congrua, a fronte dei maggiori volumi realizzati abusivamente, (erano stati realizzati circa il 30% in più di quanto autorizzato, parliamo di 2000 mq) sostitutiva della demolizione e della successiva acquisizione gratuita del bene a favore dell’Ente”. Il comune di Frosinone avrebbe dovuto invece acquisire la struttura e non pretendere il pagamento della multa da 15 milioni di euro.

L'annullamento del Tar

Il TAR di Latina ha dichiarato nullo l’accordo per violazione dei principi di legalità, tassatività delle sanzioni amministrative sul presupposto che non fosse possibile prevedere “attraverso un accordo sostitutivo di provvedimento e modificativo di una convenzione urbanistica stipulata nell’ambito di un Peep una sanzione amministrativa pecuniaria sostitutiva dell’acquisizione al patrimonio del Comune dell’immobile realizzato in totale difformità dal titolo abilitativo, che è la conseguenza afflittiva tipicamente prevista per questa fattispecie di illecito dall’art. 31 D.P.R. n. 380/2001” (punto 4.1. della sentenza).

In mano alla Corte dei Conti

Peraltro, sulla scorta della "singolarità costituita dal predetto accordo transattivo intervenuto" con l’amministrazione comunale in carica nel 2008, il Tar ha ritenuto di trasmettere gli atti alla Procura regionale della Corte dei Conti per l’accertamento del possibile grave danno erariale a carico dell’Ente, derivante dalla mancata acquisizione del bene al patrimonio comunale.

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