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Marocchinate, minacce di morte al presidente dell'associazione vittime, Emiliano Ciotti

"Dovete morire impiccati" sono le parole del volantino lasciato sulla sua auto dopo la presentazione del libro che narra lo stupro di massa. Gesto condannato dalla Lega

"Leghisti, razzisti, bastardi: dovete morire impiccati tu, Salvini, Zicchieri e Tripodi! Fate attenzione a quello che fate! Evviva gli immigrati e i musulmani!''. È quanto scritto su un volantino, in cui appare persino un cappio, posizionato sull'auto di Emiliano Ciotti, presidente dell'associazione nazionale vittime delle Marocchinate, dopo la presentazione del libro ''Le marocchinate'. Cronaca di uno stupro di massa' avvenuta nel Frusinate.

La condanna della Lega

''Condanniamo senza mezzi termini gli autori di questo gesto vigliacco - spiegano il vicecapogruppo alla Camera della Lega Francesco Zicchieri, il capogruppo del Carroccio in Regione Lazio Orlando Angelo Tripodi e il presidente dell'associazione vittime delle Marocchinate Emiliano Ciotti - consumato al termine della presentazione del libro che accende i riflettori sulle torture, sugli stupri e sulle uccisioni di massa in Italia da parte dei goumier inquadrati nel Corpo di spedizione francese durante la seconda guerra mondiale''.

Le parole di Ciotti

''Il tutto è avvenuto - sottolinea Ciotti - a pochi giorni da una giornata storica: la Corte dei Conti ha accolto il ricorso di una vittima delle Marocchinate, difesa dall'avvocato dell'associazione Mauro Sabetta, per il riconoscimento della pensione di guerra. Un diritto per il quale la signora ha dovuto combattere contro il ministero dell'Economia e la Ragioneria territoriale dello Stato di Frosinone che si opponevano al riconoscimento eccependo la tardività della domanda!''.

''Continueremo a batterci in Regione Lazio e in Parlamento - osservano Tripodi e Zicchieri - per l'approvazione di una proposta di legge, su cui stiamo lavorando con i gruppi della Lega, che istituisca il Giorno del Ricordo anche per le vittime delle Marocchinate''.

La solidarietà di Pasquale Ciacciarelli

“Esprimo la mia solidarietà in favore del signor Emiliano Ciotti presidente dell'associazione nazionale vittime delle Marocchinate, che  nei giorni scorsi, dopo aver  presentato a Frosinone il suo libro sulle Marocchinate, dirigendosi verso la sua macchina, ha notato un biglietto piegato dentro il vetro; nel biglietto c'erano intimidazioni rivolte alla sua persona, per questo si è recato alla Digos di Latina per sporgere denuncia dopo questi fatti a dir poco preoccupanti. L’associazione è stata tacciata di xenofobia e razzismo, soltanto perché mira a tenere viva la memoria su una pagina di storia troppo spesso dimenticata, che ha devastato questo territorio, quella degli stupri marocchini. La Ciociaria ha pagato un prezzo altissimo in tal senso. Ad Esperia 700 donne su un totale di 2.500 abitanti furono stuprate, ed alcune di esse, in seguito a ciò, morirono, tanto per fare un esempio. Ma la lista non finisce qui; la furia marocchina investì tanti altri centri della nostra provincia: Patrica, Pofi, Isoletta, Supino, Morolo, Castro dei Volsci, Vallemaio, Vallecorsa, Sant'Apollinare, Ausonia, Giuliano di Roma,  Ceccano, San Giorgio a Liri, Coreno Ausonio,  Sgurgola… Rinnovo la mia stima verso l’associazione nazionale vittime delle marocchinate per le iniziative che porta avanti sul territorio, per non dimenticare, ed esprimo al presidente Emiliano Ciotti la mia solidarietà per le minacce subite, fiducioso che gli inquirenti riescano a fare luce sull’accaduto, consegnando gli autori alla giustizia”.

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