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La denuncia

Caso Moschea, bufera social: “Chiamata ’Islamica di m***a’ e minacciata di morte”

L’esponente del Partito democratico e candidata alle ultime elezioni comunali, Imane Jasmous: “Mi rivolgerò alla Digos e alla Polizia Postale per smascherare gli autori di queste spregevoli affermazioni”

La nuova moschea che sorgerà a Frosinone, in zona Selva Polledrara, sta scatenando un forte dibattito sui social, anche con toni pesanti.

La svolta per la realizzazione della nuova sede per la comunità islamica c'è stata con una delibera di qualche settimana fa della giunta Ottaviani nella quale è stato indicato il percorso che si dovrà seguire nei prossimi mesi. Per la realizzazione è stata individuata l'area di Selva Polledrara che ha ricevuto anche il parere favorevole da parte della comunità musulmana.

Sono iniziati però i dibattiti sui social, specialmente da parte della Destra Sociale che ha ribadito la sua posizione contraria alla realizzazione della Moschea.

Già nel 2019, quando si parlava di una sede per la comunità islamica in Via America Latina, ci fu uno scontro, dovuto principalmente alla localizzazione della moschea. Ci fu anche una raccolta firme per non farla nascere. Oggi, invece, il no della Destra Sociale è dovuto soprattutto ad una posizione ideologica. Uno dei più forti oppositori alla realizzazione della Moschea è Sergio Arduini, recentemente candidatosi al consiglio comunale di Frosinone con Fratelli d'Italia.

Già ne esiste una molto frequentata a Frosinone – ha affermato sui social Arduini -Crediamo che sia abbastanza sufficiente per i fedeli islamici della Provincia. Abbiamo la forza di dire quello che pensiamo”.

"Non esistono cittadini di Serie A e di Serie B"

Luogo presente in Via Maria però, che secondo Imane Jasmous, è per lo più un garage, uno sgabuzzino. L’esponente del Partito democratico e candidata alle ultime elezioni comunali, da sempre in prima linea per la realizzazione della Moschea a Frosinone, per questo motivo ha proposto maggiore apertura al dialogo interreligioso, spiegando come la moschea di Selva Polledrara, rappresenti un luogo finalmente giusto per la comunità musulmana, ribadendo, inoltre, che gli articoli 8 e 19 della Costituzione italiana, riconoscono la massima libertà di culto e di professione di fede religiosa.

Ma in tutta risposta, a quanto pare, sono arrivati insulti e addirittura minacce di morte da parte di svariati profili social.

Da quando si è diffusa la notizia della realizzazione della Moschea a Selva Polledraraci racconta Imane – mi sono iniziati ad arrivare degli insulti, anche pesanti. Sul mio Instagram, ad esempio, un profilo chiaramente falso mi ha scritto: ‘Islamica di m***a, tanto a Frosinone la Moschea non si farà’. Oggi mi recherò alla Polizia Postale e alla Digos per cercare di smascherare il colpevole. La cosa che mi rattrista di più, è vedere che ancora oggi c’è una cattiveria del genere verso gli altri. Non esistono cittadini di Serie A e Serie B”.

Solidarietà dal mondo politico

Intanto sono arrivati anche messaggi di solidarietà a Imane Jasmous da parte di alcuni esponenti politici:

Esprimo, a nome mio e di tutto il Partito Democratico Federazione Frosinone, piena solidarietà a Imane Jalmous, candidata con la nostra lista alle ultime elezioni comunali, per le minacce e gli insulti vergognosi e ingiustificabili ricevuti dopo le dichiarazioni sulla realizzazione della moschea nel capoluogo - afferma il segretario provinciale del Partito democratico di Frosinone, Luca Fantini - Sono convinto - spiega - che non saranno offese e violenze verbali e razziali a scoraggiare chi, come Imane, democraticamente esprime il proprio pensiero. Gli autori di queste orribili minacce sono dei vigliacchi e la nostra comunità continuerà a lavorare sempre per la tutela di tutti. A Imane - conclude - il nostro abbraccio più sincero”.

“Le minacce e gli insulti rivolti a Imane Jalmous sono inaccettabili - ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli –  A nome dell’amministrazione e dell’intera città di Frosinone, condanno fermamente tutti i comportamenti che promuovano qualsiasi forma di violenza, fisica o verbale, ledendo così i valori su cui la nostra società è costruita, come il rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione, pilastro e garante di coesione sociale. A Imane Jalmous tutta la mia solidarietà per il vergognoso atto di cui è stata vittima. A un gesto così esecrabile non possiamo che rispondere con la consapevolezza dell’importanza del confronto e del dialogo tra sensibilità, culture e religioni diverse, nel rispetto reciproco e dei principi della democrazia”.

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