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Pignalberi in tribunale a Frosinone presenta le carte davanti al giudice

Il presidente di più Italia ha sviscerato la documentazione per fare chiarezza delle vicende che vanno avanti da quasi 10 anni

L'affaire Pignalberi si arrichhisce di un nuovo capitolo dopo il clamore mediatico delle settimane scorse. Martedì mattina c'è stata l'udienza al tribunale di Frosinone dove Pignalberi è stato difeso dall’avvocato Mariano Giuliano ed i cui ha presentato ai giudici le carte e le documentazioni per fare chiarezza sulla vicenda.

"Cadono una ad una le accuse in capo al Presidente di Più Italia, accuse che sono state rese pubbliche nelle ultime due puntate dalla trasmissione “Le Iene”.  Tutta questa brutta storia - si legge in un comunicato stampa inviata dalla segreteria di più Italia - di denunce e querele prende inizio nel lontano 2012. Fabrizio Pignalberi, accusato di esercizio abusivo della professione di avvocato e di truffa per falsi sinistri e polizze, ha rinunciato alla prescrizione in quanto vuole arrivare fino in fondo alla vicenda senza nessuna scorciatoia.

In aula - continua ancora la nota stampa - la controparte è caduta in contraddizione nel rispondere alle precise domande del PM e in più occasioni non ha saputo avvalorare le proprie tesi. Per quanto riguarda l’essersi da parte di Pignalberi spacciato per avocato la stessa controparte dichiara al PM di avere 'presunto' che Fabrizio Pignalberi fosse un avocato in quanto aveva visto la targa appesa fuori dall’ufficio con la scrtta ‘Studio legale’.

Davanti al giudice Chiara Doglietto crolla anche l’accusa riguardante I ‘famosi’ assegni perchè la controparte ammette di averli consegnati a Pignalberi per l’avocato Giuliano il quale dichiara di non averli onorati. Il falso sinistro non trova riscontro in aula. La data della vendita dell’auto si è appurato essere dopo il giorno 30 aprile come più volte sottolineato da Fabrizio Pignalberi sia durante le sue dichiarazioni in diretta sia al giornalista Giulio Golia de ‘Le Iene’. Non solo, che l’autore del sinistro fosse Pignalberi era stato ‘riferito’ alla parte accusante durante una conversazione al bar … senza alcuna prova del fatto.

E’ stato anche domandato agli accusatori di Pignalberi per quale motivo non fossero riusciti a completare i lavori nel casale di Serrone e la risposta è stata ‘perché non abbiamo pagato la ditta che ci ha fatto gli atti legali’. Per la questione delle polizze gli accusatori del Presidente di Più Italia non sono state prodotte e il giudice Chiara Doglietto in mancanza di tale prova agli atti ha deciso di rinviare a ottobre la prossima udienza per verificare".

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