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Venerdì nero per i pendolari: sciopero dei trasporti per 24 ore

La protesta, in programma il 17 febbraio, è stata indetta a livello nazionale da Usb Lavoro Privato: primo venerdì "nero" dell'anno per i trasporti

Prima giornata di sciopero del traporto pubblico per il 2023 a Frosinone e nel Lazio. Venerdì 17 febbraio il sindacato Usb ha indetto una protesta di 24 ore a livello nazionale, che in Ciociaria coinvolge, Cotral ed il trasporto pubblico locale.

Sciopero autobus Frosinone venerdì 17 febbraio, orari e modalità

A Frosinone dunque Cotral e TPL sono a rischio stop per 24 ore, dalle 8.30 alle 17 e dalle 20.00 a fine turno. Il servizio dovrà essere garantito nelle due fasce di punta, e dunque dall’inizio del servizio alle ore 8.30 e dalle 17 alle 20. Tutte le corse con partenza da capolinea in orario precedente all’ora di inizio dello sciopero dovranno essere portate a termine sino ai rispettivi capolinea, garantendo il servizio completo normalmente previsto, compresa la salita e la discesa dei passeggeri.

Il personale di guida e/o di macchina che aderisce allo sciopero dovrà rientrare nei depositi all’orario di inizio dello sciopero o dopo aver terminato la corsa di cui al periodo che precede. Per quanto riguarda autobus e filobus, il personale di guida dovrà essere presente in servizio 30 minuti prima della conclusione dello sciopero e dell’inizio delle fasce orarie di garanzia, e le corse iniziate prima dell’inizio dello sciopero dovranno essere portate a termine. Il servizio notturno di superficie con turni a cavallo della mezzanotte potrà scioperare esclusivamente nella notte tra il 16 e il 17 febbraio 2023.

Sciopero mezzi Frosinone venerdì 17 febbraio: le motivazioni

"Gli autoferrotranvieri devono con forza reagire all’aggressione sempre più arrogante delle politiche dei vari governi, delle associazioni datoriali e delle stesse aziende che continuano a minare la centralità dei trasporti pubblici, attraverso le selvagge privatizzazioni, il continuo ricorso ad appalti, subappalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione - ha spiegato l'Usb motivando lo sciopero - Basta con i rinnovi contrattuali 'farsa', di aumenti salariali irrisori in cambio della crescente svendita dei diritti, bisogna rimettere al centro la qualità della mobilità cittadina e la qualità del lavoro; rendere possibile un servizio pubblico sicuro e dignitoso, in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore".

Tra le richieste avanzate, la parificazione contrattuale tra aziende pubbliche e private, una nuova scala parametrale che garantisca aumenti salariali e annienti le penalizzazioni economiche ai nuovi assunti, la diminuzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali a parità di salario, la necessità di una politica generale dei servizi pubblici essenziali tesa a ripristinare la gestione diretta dell’ente pubblico, la reinternalizzazione di tutte le attività esternalizzate ad aziende appaltatrici, con relativo assorbimento dei lavoratori attualmente impiegati, garantendo loro anzianità lavorativa ed applicazione dei contratti integrativi utilizzati nelle aziende appaltanti, una maggiore tutela sulla sicurezza e salute sul lavoro, il riconoscimento delle malattie professionali e garanzie per il personale inidoneo.

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