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Tra Ottaviani e Pigliacelli “volano gli stracci”... e non è la prima volta che succede (Video)

Per il sindaco di Frosinone: “il presidente della Camera di commercio non sa quel che dice ed alimenta solo sterili polemiche” 

Che tra il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ed il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli i rapporti non fossero idilliaci era cosa oramai nota a tutti quelli che seguono le dinamiche politiche amministrative del capoluogo e dell’intera provincia ed i primi episodi risalgono addirittura ad oltre quattro anni fa durante un'assemblea dei Sindaci dell'Acea Ato 5. La frase pronunciata ai microfoni di Frosinonetoday.it dall’esuberante presidente dell’ente camerale domenica scorsa (video in basso) durante la presentazione della fermata del Tav a Frosinone non lasciava adito ad interpretazioni. I ringraziamenti per questo successo sono stati indirizzati da Pigliacelli al presidente Zingaretti ed all’A.D. di Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti mentre tutti gli altri sono stati definiti “fuffa”

Nelle ore scorse Ottaviani è intervenuto tramite una nota inviata alla stampa sulle ultime esternazioni del presidente della Camera di Commercio che aveva anche criticato la presentazione della nuova flotta del trasporto pubblico locale cittadino, dopo l'arrivo del Frecciarossa, nel capoluogo, domenica scorsa.

 “Ancora una volta le estemporaneità dell’attuale presidente della Camera di Commercio di Frosinone cercano soltanto di attirare qualche attenzione, nella consapevolezza che, ormai, con la nuova Camera di commercio Frosinone-Latina, si stanno spegnendo definitivamente le luci sul palcoscenico. Del resto, in questi giorni, chi ha un po’ di amor proprio per questo territorio e viene chiamato al telefono da mezza Italia (per verificare l'origine di alcuni video da Striscia la Notizia, mentre vengono offesi ed insultati amministratori pubblici, proprio dal presidente della Camera di Commercio, con un gergo di carattere portuale), sta tentando, in ogni modo, di prendere le distanze da cotanto stile e aplomb.

La verità è che una parte degli imprenditori di questa provincia non può continuare a sostenere che la classe dirigente sia solo quella della politica, poiché i centri decisionali sono, anche e soprattutto, nelle mani del mondo aziendale, lavoristico e sindacale, ove non è più possibile continuare con la pacca sulla spalla, prendendo sottogamba le continue cadute di livello e di stile di quanti dovrebbero essere di esempio per i nostri giovani.

Domenica scorsa, dopo la presentazione del Frecciarossa, a Frosinone, con gli amministratori del Comune e con l’intera cittadinanza, abbiamo presentato, sul piazzale esterno, la nuova flotta del Trasporto Pubblico Locale, di ben 21 unità, tutte euro 6, con la cabina cardioprotetta, con ingresso facilitato per i meno fortunati, con i sistemi di videosorveglianza e sicurezza interni, e con le app di sistema per il controllo dell’arrivo alle fermate. Il nuovo trasporto pubblico locale contribuirà a fornire quella domanda di nuova utenza proprio per rafforzare l’investimento che Ferrovie dello Stato ha effettuato con la fermata del Frecciarossa alla stazione di Frosinone, poiché solo la logica del mercato è in grado di consolidare la nuova, grande, opportunità della Tav a Frosinone.

Lasciamo all’attuale presidente della Camera di Commercio la corona delle sterili polemiche, da lui alimentate, tra nord e sud sull’ubicazione delle eventuali nuove stazioni, poiché (lo ribadiamo) queste scelte spetteranno solo a Ferrovie dello Stato, ossia l’unico soggetto che impiegherà il capitale. Nell’occasione, registriamo, senza troppe lacrime, la notizia positiva per tutta l’economia dell’Italia centrale, del ritiro della sua candidatura alla presidenza congiunta alla Camera di Commercio unica Frosinone-Latina, che appare un po’ come la constatazione della rinuncia del ciclista domenicale a correre il Tour de France, tentando di far credere, al circolo degli amici, di aver rinunciato a vestire la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa.

Del resto, sempre per rimanere in tema di commedia o di satira teatrale, la nostra terra ha sempre respinto al mittente la celebre parodia del Marchese del Grillo quando, ergendosi dal balcone della nobiltà feudale, arringava il popolo, ricordando a tutti che lui era lui e gli altri erano soltanto un ammennicolo, cercando, almeno noi, di edulcorare altre espressioni che consegniamo ai ricordi di YouTube".

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