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Sanità Frosinone, lo sfogo dell’Ugl: “la pandemia passa ma i problemi restano”

Stipendi molto bassi e 6 anni di blocco dei rinnovi contrattuali

“Non entriamo nel merito dell’ultimo decennio in cui il  finanziamento pubblico del Servizio Sanitario Provinciale (S.S.P.) è  aumentato e contestualmente sono diminuiti i servizi all’utenza (diminuzione significativa di posti letto riduzione di strutture ospedaliere, impennata dei Ticket sanitari contributivi), vogliamo però prestare la nostra attenzione – spiega Rosa Roccatani dell’Ugl - sui dipendenti, i quali nell’ultimo decennio hanno subito un crollo stipendiale, coronato in primis,dal blocco di ben 6 anni dei rinnovi contrattuali, a cui aggiunge con la legge 122 contenimento della spesa pubblica art.9 comma 2 bis, la quale oltre a promuovere il passaggio  dal  ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime  ambulatoriale – dal taglio di ulteriori posti letto e riduzione delle strutture ospedaliere, limitala crescita del trattamento economico del personale della pubblica amministrazione incidendo sugli emolumenti  accessori, oltre che ridotto in misura alla riduzione del personale.


Tagli a non finire quindi nell’ultimo decennio portati alla luce dall’infezione pandemica con milioni di morti, tra cui molti lavoratori della sanità che spesso senza i previsti DPI,  in prima linea hanno sfidato il contagio per salvare vite umane.

Perché la UGL Salute mette in risalto quanto su scritto? Perché  riteniamo che sia giunta l’ora d’invertire la rotta, riconoscendo al personale sanitario una retribuzione dignitosa che compensi la professionalità, rischiosa cui incorre quotidianamente e responsabilità finanche penali in caso di eventi avversi.

Vale sottolineare che; un Operatore Socio Sanitario categoria “B” preposto all’assistenza o altro personale tecnico amministrativo della medesima categoria “B” percepisce una retribuzione lorda  mensile di circa 1.400,00 che al netto sfiora a malapena i 1.000,00 euro (poco più di un reddito di cittadinanza);
per l’infermiere – tecnici sanitari in possesso Laurea Triennale categoria “D” o amministrativi di pari categoria, la mensilità si attesta in appena 1.400,00 euro nette al mese; mentre per un medico lo stipendio tabellare si attesta in circa 3.300,00 euro mensile lorde che al netto si riduce in circa 2.400,00. Alla retribuzione tabellare che dovrebbe aggiungersi le indennità accessorie (progressioni economiche –indennità varie) troppo spesso queste vengono trascurate/rinviate o addirittura obliate dall’azienda.

È il caso delle funzioni di coordinamento, che istituito con il Contratto nazionale dal lontano 2001, di seguito regolamentato dalla Legge n° 43  del 2006, siamo al 2021 e trascorsi 20 anni dal contratto nazionale, 15 anni dalla legge n.43), la ASL di Frosinone nonostante il ritardato bando del 2019,  ancora oggi non emette la tanto attesa  graduatoria, ma continua a mantenere in essere e incrementare coordinatori facenti funzioni (conferiti a simpatia da chicchessia).

Idem, accade per gli Operatori Socio Sanitari (figura quasi inesistente nella ASL di Frosinone) il cui avviso indetto nel 2019, ancora oggi non si procede alle assunzioni. Non si differenzia poi l’attribuzione della Progressione Economica Orizzontale biennalmente prevista, ma percepita una sola volta nell’ultimo decennio da tutto il personale di comparto e due volte a una quota di essi. 
Per non parlare poi, che con l’avvento dell’esternalizzazione, tra cui la gestione dei turni e delle presenze, aggiudicato per 48 mesi per un importo complessivo di €6.536,831,00, reiteratamente i dipendenti non si vedono compensato il lavoro straordinario autorizzato effettuato - buoni pasto spettanti non attribuiti ecc…

Passando poi all’acquisto di prestazioni, istituite di recente anche in favore del personale di comparto,malgrado la sussistenza di una regolare  graduatoria, la partecipazione di fatto è consentita ai solo “graditi”,.

Che dire ancora!!! Dirigenza: medica/veterinaria – Sanitaria - Professionale – Tecnica/Amministrativa e personale di comparto delle professioni:  infermieri, ostetriche, fisioterapisti della riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione  – amministrativo assai carente - personale OSS quasi inesistente, la cui assenza obbliga l’esiguo personale infermieristico  a farsi carico anche delle competenze  altrui. 

Ed ancora, non risulta in essere una valutazione dei carichi di lavoro, tantomeno si riscontrano osservate le competenze proprie della qualifica di appartenenza.
Detto ciò, la scrivente UGL salute, fermo restante l’obbligatorietà di una retribuzione proporzionata alle responsabilità di ognuno, come riconosciuto in qualsivoglia Stato Europeo,  ritiene improcrastinabile,che l’azienda USL di Frosinone si spogli del potere autoritario e con l’autorevolezza che gli compete riconosca ai lavoratori Tutti le competenze contrattualmente previste “ retribuzione del lavoro straordinario autorizzato ed effettuato – ferie maturate, sospese e non godute causa emergenza pandemica – elimini la scandalosa detrazione dai Ticket buoni pasto attribuendoli nei tempi previsti e non a distanza di anni come è consuetudine -  ponga finalmente fine agli incarichi attribuiti per “simpatia” da 20 anni in essere e li conferisca per meritocrazia tramite prova selettiva e regolare graduatoria – infine, onde evitare che di pubblico resti solo il nome, al fine ridurre i costi migliorare i servizi, eviti il costante ricorso all’esternalizzazione, contrariamente, attivi le procedure per la rienternalizzazione. Ciò a vantaggio dei lavoratori che andrebbero a percepire un salario dignitoso – dell’efficienza dei servizi -  dei costi ricadenti sul bilancio aziendale. 

Restituisca, finalmente ai lavoratori da tempo demotivati, senso di appartenenza, abnegazione/motivazione con l’essenziale giusta e commisurata valorizzazione da troppo tempo scemata”.
 

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