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Il riconoscimento

Una targa per il Generale che ha catturato il boss di Cosa Nostra

Per ricambiare il Generale ha omaggiato il presidente Di Stefano dello stemma del Ros dei Carabinieri con la sua firma

“All'illustre figlio della nostra terra per l'impegno e l'abnegazione con cui, da sempre, si dedica alla difesa dello Stato e della legalità. Con gratitudine e stima”

E' questa la motivazione con cui ieri pomeriggio, presso Palazzo Jacobucci, il Presidente della Provincia di Frosinone, dott. Luca Di Stefano, ha conferito una targa al Generale dei Carabinieri Pasquale Angelosanto,  comandante del Ros (Reparto operativo speciale), originario di Sant’Elia Fiumerapido che ha messo fine alla latitanza di uno degli ultimi boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro.

Alla cerimonia, che si è svolta presso l’Ufficio di Presidenza in forma istituzionale privata, hanno preso parte anche il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Frosinone Antonio Rosario Guerriero, il prefetto Ernesto Liguori, il vice questore vicario Angelo Morabito, il sindaco di Sant’Elia Fiumerapido Roberto Angelosanto, per la Guardia di Finanza il colonnello Cosimo Tripoli e il maggiore Diego Morelli, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Alfonso Pannone, il comandante della Polizia provinciale Pierfrancesco Vona. Per l’Amministrazione provinciale, oltre al presidente Luca Di Stefano, che ha fatto gli onori di casa, erano presenti anche la vicepresidente Valentina Cambone e il direttore generale Alfio Montanaro.

Il Presidente Di Stefano ha consegnato al Generale Angelosanto una targa come segno di gratitudine per il suo operato al servizio dello Stato. Per ricambiare il Generale ha omaggiato il presidente Di Stefano dello stemma del Ros dei Carabinieri con la sua firma.

Le parole di Di Stefano e Angelosanto

“La ringrazio a nome di tutta la provincia di Frosinone  per quello che ha fatto e per  ciò che state facendo per tutti noi, per riportare la legalità in questo splendido territorio – ha detto Luca Di Stefano - Per me che sono un presidente giovane è un grande onore avervi qui. Grazie di cuore perché abbiamo bisogno di persone come voi”.

“La ringrazio per questa sua iniziativa – ha detto invece il generale Angelosanto - Ho accolto con grande favore il vostro invito perché vengo a casa mia, sono di Sant’Elia Fiumerapido”.  Quindi il Generale, riferendosi all’arresto di Matteo Messina Denaro, ci ha tenuto a sottolineare come “per il risultato che abbiamo ottenuto, lo sforzo è stato corale. Come è corale in quelle terre, perché quando si ha a che fare con un nemico che fa sentire la sua presenza, allora gli apparati dello Stato sono portati a unirsi”.

Angelosanto ha poi spiegato come si articolano le organizzazioni mafiose parlando di “una struttura antagonista dello Stato” e sostenendo che “nel tempo l’azione di tutti ha consentito l’indebolimento di queste strutture”. Ha parlato di beni sequestrati grazie anche all’aiuto della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, sequestri che hanno indebolito economicamente la Mafia. “Alla fine siamo arrivati a Campobello di Mazara. Il risultato finale lo abbiamo ottenuto noi come Arma e siamo soddisfatti ma tengo a precisare che il lavoro è stato fatto da tutti”. Infine il generale ha ringraziato “i colleghi che sono qui e che mi hanno onorato con la loro presenza”.

Anche il procuratore capo Guerriero, che ha parlato a nome di tutte le forze dell’ordine presenti, ha ribadito il concetto della cooperazione come elemento imprescindibile per l’ottenimento di risultati. “Per noi è importante questo risultato che lei ha conseguito"  ha poi detto Guerriero rivolgendosi direttamente al generale Angelosanto "In certi territori rompere il muro di omertà non è facile. Pensavo che prossimamente potremmo organizzare un convegno nel Lazio. Perché quando parliamo di organizzazioni mafiose pensiamo alla Calabria, pensiamo alla Sicilia. Ma non è così. Ci sono organizzazioni mafiose anche sul nostro territorio" spiegando che è necessaria la collaborazione di tutti sopratutto dei cittadini. 

Il generale Angelosanto ha accettato di buon grado l’invito del procuratore.  Anche il prefetto Liguori ha ringraziato il Generale per il lavoro svolto, da parte di tutto il territorio di cui l’Amministrazione provinciale si è fatta portavoce.

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